Vaccinarsi in azienda costi e procedure
Come vaccinare i propri dipendenti e lavorare in sicurezza
Con la pubblicazione del “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” lo scorso 6 aprile 2021 si sono aperti degli scenari interessanti sul fronte sicurezza sul lavoro.
Sulla base delle successive integrazioni approvate con la Circolare del Ministero della Salute del 12 aprile 2021 è possibile iniziare a valutare la possibilità di allestire dei centri vaccinali aziendali.
In questa breve Worknews ti spiegherò:
- quali caratteristiche devono possedere le aziende interessate;
- come procedere;
- i costi e responsabilità della campagna di vaccinazione del personale.
Come sempre sei il benvenuto nei commenti per continuare il confronto sul tema.
Chi fa cosa nelle vaccinazioni in azienda
La possibilità di vaccinare la popolazione aziendale rappresenta un’opportunità non soltanto per l’imprenditore ma soprattutto sociale.
Non è “obbligatoria” ma su libera adesione.
Dato che parte dei costi saranno a carico del datore di lavoro è prevedibile che aderiscano soprattutto aziende strutturate o con un potenziale ritorno strategico sui processi produttivi interni.
Chi fa cosa?
L’azienda:
- comunica e informa il personale dell’iniziativa;
- raccoglie le adesioni e nel rispetto della privacy, attraverso il medico del lavoro competente, organizza l’operazione con i referenti dei servizi sanitari locali;
- mette a disposizione gli spazi adeguati alla somministrazione (i costi di quest’ultima sono a suo carico);
- agevola la trasmissione informatica dei dati sanitari dei lavoratori contestualmente alla vaccinazione;
- il tutto avviene durante l’orario di lavoro.
I servizi sanitari:
- si occupano della fornitura dei vaccini;
- di garantire i dispositivi adeguati alla somministrazione (aghi, siringhe, etc.);
- registrazione delle vaccinazioni e prenotazioni delle seconde dosi.
Come organizzare le vaccinazioni in azienda
In base a quanto previsto dal Protocollo e dalle sue successive integrazioni sono previste 3 modalità operative:
Le vaccinazioni dei dipendenti effettuate in azienda: prevederanno dei costi (come già spiegato sopra) e saranno organizzate dal medico del lavoro di competenza che stilerà un “piano di vaccinazioni aziendale” che specifichi il numero dei vaccini necessari e richiesti per i lavoratori disponibili a ricevere la somministrazione da sottoporre all’ASL che provvederà ad organizzare la fornitura e la somministrazione. È importante ribadire che l’adesione da parte dei lavoratori è volontaria ed è raccolta a cura del medico del lavoro aziendale o del personale sanitario, che valuterà preliminarmente le condizioni di salute.
Occorrente per l’azienda che intende vaccinare in sede:
- medico del lavoro competente;
- risorse strumentali informatiche adatte a garantire la corretta e tempestiva comunicazione della registrazione delle vaccinazioni;
- spazi adeguati alle fasi differenti della somministrazione (registrazione, raccolta anamnestica, conservazione dosi, somministrazione e attesa e osservazione post-dose).
Il protocollo, infatti, prevede che la vaccinazione sia effettuata esclusivamente da personale sanitario in possesso di adeguata formazione per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 responsabile della corretta conservazione del vaccino con particolare riferimento alla catena del freddo.
Proprio come avviene in un qualsiasi altro punto vaccinale autorizzato, il medico vaccinatore informa i dipendenti in merito alla vaccinazione, illustra i contenuti dell’informativa ministeriale e acquisisce il consenso alla vaccinazione, utilizzando la modulistica unificata predisposta a livello nazionale.
È interessante sottolineare che i lavoratori possono aderire alla vaccinazione indipendentemente dalla propria residenza, che può essere anche fuori Regione.
Sarà cura dell’azienda sanitaria assicurare la programmazione della somministrazione della seconda dose del vaccino, ove prevista, secondo le modalità e le tempistiche previste per ciascun vaccino.
Vaccinazioni dei dipendenti effettuate presso strutture sanitarie private: in questa seconda opzione l’azienda avrà la responsabilità di informare i dipendenti e raccogliere le adesioni, per ciò che attiene tutto il resto, sarà compito della stessa struttura curare i necessari adempimenti, compresa la registrazione delle vaccinazioni eseguite mediante gli strumenti messi a disposizione dei Servizi Sanitari Regionali.
Vaccinazione dei dipendenti presso strutture INAIL: è possibile, infine, vaccinare i propri dipendenti presso strutture INAIL. È il caso ad esempio di quelle aziende che non hanno l’obbligo di nominare un medico competente, o non possono accedere a strutture sanitarie private, in questo caso, trattandosi di iniziativa pubblica, gli oneri restano a carico dell’INAIL. Il datore di lavoro avrà comunque il compito di informare e raccogliere le adesioni che dovrà poi comunicare alla struttura INAIL di riferimento.
Trovi sul portale INAIL maggiori dettagli, video informativi e gli allegati utili alla gestione della campagna vaccinale in azienda!
Spero che questa breve sintesi ti sia stata utile per saperne di più, valutare se è una possibilità adatta alla tua azienda.
Ti aspetto nei commenti se ti va per continuare il confronto.
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