Situazioni imbarazzanti in ospedale

Situazioni imbarazzanti in ospedale

Quando le avances diventano molestie? 3 storie ambientate in ospedale

L’ospedale, oltre che essere un luogo di cura, è anche un luogo di lavoro che a volte può essere teatro di vari approcci (se non anche vere e proprie molestie).

Basterebbe richiamare alla memoria i numerosi fatti di cronaca come anche, in modo più leggero, ricordare le più celebri rappresentazioni sul piccolo e grande schermo di episodi simili avvenuti nel contesto ospedaliero.

Le storie dei nostri lettori sulle disavventure di chi lavora in ospedale

Questo mese vi proponiamo tre testimonianze ricevute che vedono come protagonista questo luogo:

1)            Io infermiera, lui paziente. Avevo la coda di capelli, ha commentato: “Comoda, si può tirare in certi situazioni”. Era molto malato quindi ho lasciato perdere, ma che fastidio.

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2)            Assistevo un medico molto oltre la mezza età che faceva un’ecografia. Dal nulla mi chiede se sono single e se voglio andare a vivere con lui per passare un tot di anni nell’agio in cui la sua situazione economica mi avrebbe messa. Inoltre specifica di essere ancora fisicamente messo bene. Imbarazzo totale. Da lì in poi l’ho evitato come la peste.

3)            Io con la divisa blu da chirurgo, lui anziano ricoverato: “Vorrei che tu fossi la mia puffetta”. Sempre lui, con le gambe gonfie: “Vuoi vedere il mio grande Puffo?”. Non ci ho dato molto peso perché aveva un principio di demenza, ma vi giuro che di situazioni del genere ne capitano a iosa.

Situazioni abbastanza paradossali che si verificano molto più spesso di quanto si possa immaginare.

Se anche voi siete stati testimoni di approcci discutibili in ospedale, fatecelo sapere!

L’appuntamento con Al lavoro? Vabbè. Mi sono fatta di peggio è sempre per il secondo lunedì del mese con una nuova storia da condividere e su cui poterci confrontare.

Circa l'autore

Vabbè mi sono fatta di peggio

Laura Scaini e Giulia Nardo. “Coinquiline ai tempi dell’università, nei vari anni di convivenza hanno accumulato esperienze di vario genere. Ogni volta che una raccontava all’altra l’ennesimo fallimento che la vedeva protagonista, quest’ultima commentava: Vabbè, che sarà mai, ti sei fatta di peggio!”. Laura vive nella città che adora, Bologna, fin dai tempi dell’Università. Nella vita di tutti i giorni è un’entusiasta impiegata di una compagnia di assicurazioni sanitarie. Giulia vive e lavora a Praga in una Corporate. Nel suo cuore ci sarà sempre un posto speciale per Bologna. Insieme sono Vabbè. Mi sono fatta di peggio che è una Community ma anche un libro pazzesco da leggere. Qui su Lavoro con Stile per aiutarci ad affrontare con ironia la vita e le relazioni in ufficio!

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