Rientro a scuola i genitori operatori di sicurezza

Rientro a scuola i genitori operatori di sicurezza

Genitori a lavoro ma con flessibilità

Tutto pronto per il grande e tanto atteso rientro a scuola.

5,6 milioni di studenti di ogni ordine e grado sui banchi.

Un ritorno che sarà possibile attuare e mantenere grazie a una profonda collaborazione e corresponsabilità tra tutte le parti in gioco, bambini compresi.

La scuola italiana dell’autonomia è pronta a riaprire le porte ai propri studenti ma con piani e protocolli anti-covid profondamente diversi da una realtà all’altra. Differenze non solo territoriali.

Il punto fermo di ogni piano operativo sarà il ruolo di insegnanti e genitori.

Entrambi coinvolti con responsabilità, e potenzialmente perseguibili, sono designati alla cura e alla salvaguardia della salute di bambini e ragazzi.

In questo breve articolo le mie riflessioni su:

  • il ruolo richiesto ai genitori in questa fase di riapertura della scuola pubblica;
  • il bisogno di flessibilità per chi lavora.

Genitori operatori di sicurezza

In questi mesi i genitori più che mai hanno esercitato un ruolo da attori protagonisti.

Per i non amanti di uno stile di vita multitasking non c’è stata possibilità di scelta!

Non solo durante il lockdown, ma con continuità, da fine febbraio, le famiglie si sono prese in carico ogni singolo aspetto della cura.

Il più oneroso probabilmente, lavorando, è stato proprio quello relativo all’istruzione.

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Oggi per il grande rientro a scuola eccoci interessati e coinvolti in un’altra grande dimostrazione di maturità: la salvaguardia della sicurezza!

Mi riferisco al compito di monitorare e accompagnare con responsabilità i nostri figli in un’esperienza del tutto differente.

Cosa potrà fare la differenza?

La relazione! Come sempre.

Abbiamo bisogno gli uni degli altri per stare bene e proteggere la nostra salute nella nuova quotidianità!

Per privacy non ti racconterò del protocollo anti-covid dell’istituto scolastico dei miei figli ma posso dirti che mai come ora mi sento chiamata in causa nel mio ruolo sociale.

Sono finiti i tempi delle corse con il cronometro, delle colazioni al volo, e più in generale dei fastparents!

Oggi l’invito alla corresponsabilità è soprattutto una raccomandazione alla calma, all’ascolto e al rispetto dell’Altro.

Non saremo da soli ad affrontare tutto questo, ci saranno insegnati e pediatri, ma saremo noi a certificare la salute dei nostri figli.

La diagnosi spetta a noi, la decisione di portarli o meno a scuola dovremo prenderla spinti dal senso civico e dal richiamo costante alla responsabilità sociale che c’è stato conferito.

Operatori di sicurezza per noi stessi e la comunità di riferimento in cui viviamo.

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Dopo mesi in cui ci siamo trasformati in cuochi provetti, pizzaioli, animatori, insegnanti a tempo pieno, adesso a noi l’impegno della diagnosi di primo livello con un supporto medico quasi esclusivamente di tipo telefonico.

La mattina acquisirà una nuova fisionomia caratterizzata da una dimensione del tempo non ben definita.

A noi la responsabilità di aiutare i nostri figli a ricostruire una nuova quotidianità.

Sarà una prova di maturità e di fiducia per tutti.

Saremo chiamati a rispondere a mille e più domande da parte dei nostri bambini e ragazzi, dovremo aiutarli a dare un significato a ogni gesto, al nuovo modo di esprimere e vivere le relazioni.

 

Genitori rientro in ufficio ma con più flessibilità

Con il Decreto Agosto (DL 14 agosto 2020, n. 104) lo Smart working, per i genitori di figli minori di 14 anni, non sarà più dato per scontato, ma rappresenterà uno strumento di flessibilità incentivata da negoziare direttamente con il proprio datore di lavoro.

Fino al 15 ottobre sarà ancora possibile accedere, per le aziende aderenti, con la procedura semplificata di richiesta.

Quali tutele permangono a riguardo?

  • Smart working per il periodo di quarantena;
  • Congedo parentale straordinario.

Saranno sufficienti queste misure a sostenere i genitori che lavorano?

Probabilmente sì se i protocolli scolastici anti-covid fossero allineati a livello nazionale.

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La quarantena, infatti, dovrà essere riconosciuta e certificata dall’ASL per consentire l’accesso alle misure introdotte dal DECRETO-LEGGE 8 settembre 2020, n. 111.

Eppure il richiamo alla responsabilità invita i genitori a tenere i figli a casa in presenza di un qualsiasi sintomo potenzialmente sospetto: febbre, mal di testa, nausea, tosse, naso chiuso, mal di pancia, episodi di dissenteria.

Come gestire una quotidianità aggravata dall’impegno di valutare la salute propria e dei nostri cari?

Il lavoro agile continua a rappresentare uno strumento di flessibilità fondamentale ma non può essere l’unico.

A riguardo il Ministro Catalfo ha espresso l’intenzione di rivedere il Decreto legge del 17 marzo 2020, n. 18 sullo Smart working con l’obiettivo di introdurre indirizzi e strumenti d’applicazione nazionale per ogni CCNL di categoria.

Quel che è certo è che ad oggi l’accordo dovrà essere trovato con il proprio datore di lavoro.

Aspettiamo nuovi sviluppi e segnali concreti a supporto delle famiglie in un momento storico che sta mettendo a dura prova gli equilibri personali e collettivi.

Tu come stai vivendo questo momento?

Se ti va di parlarne e confrontarti ti aspetto nei commenti!

Circa l'autore

Claudia Campisi

Claudia, 40 anni. Psicologa, Career Coach & Hr specializzata nei settori Moda & ICT. Inevitabilmente Blogger, appassionata di lettura e alla costante ricerca di nuovi tools digitali da provare e condividere…meglio se a costo zero. Mamma, autrice e nomade digitale. Il mio motto non può che essere Smile is Chic!

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