Recensione libro Zia Mame
Una donna estremamente moderna da cui tutti quanti noi dovremmo rubare un pizzico di incoscienza
Il mio primo impatto con “Zia Mame” è stato di tipo visivo; non scelgo mai un libro in base alla copertina eppure, in questo caso, è stato innanzitutto l’aspetto grafico ad attrarre la mia attenzione. Forse perchè ho un passato da correttrice di bozze, sono sempre stata affascinata dalla veste editoriale di un libro, dallo spessore della carta utilizzata per la stampa, dal soggetto della sovracoperta e l’Adelphi è una delle mie case editrici favorite, sia per l’eleganza estetica sia per la particolarità dei testi pubblicati. “Zia Mame” poi, si è rivelato fin da subito una vera sorpresa. L’avevo notato sugli scaffali qualche anno fa, convinta che fosse un libro piuttosto recente, per poi scoprire che si trattava invece di un lavoro risalente al 1955: contemporaneo quindi, ma non proprio dei nostri giorni. Quanto al contenuto… beh, raramente mi è capitato tra le mani un libro così divertente e graffiante. Insomma, non mi resta che invitarvi a fare la mia stessa scelta e a lasciarvi travolgere dalle stravaganze della folle zia Mame!
Breve trama Zia Mame
Il piccolo Patrick, rimasto improvvisamente orfano, viene affidato per volere dell’ormai defunto padre alla sua unica parente, la misteriosa e sconosciuta zia Mame. Nel suo testamento il padre di Patrick allude a non ben precisate “stranezze” caratteriali di Mame, tanto da affiancarle un tutore, almeno per quanto riguarda la scelta delle scuole e dell’istruzione impartita a Patrick che dovrà essere di tipo assolutamente “tradizionale”, senza fuorviamenti e stravaganze di sorta.
Il bambino non sa bene cosa aspettarsi e si accosta alla conoscenza della zia con animo timido e incerto. Presto le sue inquietudini svaniranno: Mame è indubbiamente un personaggio sui generis, eccentrico e sregolato, ma accoglie fin da subito il nipotino con grande slancio ed entusiasmo, coinvolgendolo nelle sue mille avventure e riuscendone a guadagnare l’affetto. Quando Patrick diventerà un uomo adulto, con una sua personalità non sempre più così accondiscendente nei confronti dei colpi di testa della zia, il rapporto tra i due continuerà tra alti e bassi ma sarà sempre sostenuto da un sincero e profondo attaccamento.
Perchè Zia Mame è un libro da leggere
Zia Mame viene presentata fin dalle primissime pagine del libro come un personaggio poco raccomandabile. Il papà di Patrick, congedandosi definitivamente dal figlio, sostiene che “essere affidato a una donna molto, ma molto particolare come zia Mame era un destino che non avrebbe augurato neanche a un cane” ma, piuttosto che restare solo, anche una compagnia poco auspicabile sarebbe stata da preferirsi.
Il tono astutamente ironico è tangibile fin dalle prime pagine: noi lettori ci chiediamo chi sarà mai questa Mame, cosa avrà fatto o cosa farà di tanto strambo nella sua vita, non sappiamo cosa aspettarci, esattamente come il piccolo Patrick. E infatti Mame farà il suo ingresso nella storia in grande stile, vestita da geisha giapponese, durante un ricevimento, dimentica del giorno di arrivo del nipote. Da questo momento in poi è impossibile non essere travolti dal vortice di Mame, istrionica, volubile e camaleontica, capace di cambiare mille volte aspetto e di buttarsi in altrettante imprese diverse, sempre con inesauribile vigore.
Certamente un personaggio sopra le righe, con qualche eccentricità e stravaganza di troppo; ma, personalmente, concederei ben volentieri all’autore qualche licenza poetica, dal momento che Mame ha in sè un grandissimo pregio: quello di essere una Fenice che rinasce dalle proprie ceneri, di possedere la forza, il carattere, il coraggio di non arrendersi mai, di sapersi reinventare anche dopo le peggiori sconfitte, i lutti, i tracolli finanziari. Una donna estremamente moderna da cui tutti quanti noi dovremmo rubare un pizzico di incoscienza e follia, per imparare a vivere veramente a pieno le nostre vite.
Commenti recenti