Recensione libro Zero Zero Zero
Roberto Saviano racconta la storia del narcotraffico e delle sue implicazioni economiche
Roberto Saviano è innanzitutto un giornalista, venuto alla ribalta della cronaca per il suo continuo impegno sociale come scrittore di cronaca che denuncia la malavita organizzata, prima campana per poi espandere l’orizzonte un pò ovunque. Attraverso diversi libri denuncia è riuscito a smascherare le organizzazioni criminali e i loro continui traffici delinquenziali, riscuotendo successo in tutte le istituzioni che hanno cominciato ad agire di conseguenza e dando la forza e il coraggio alla gente comune di denunciare abusi e soprusi che schiacciavano le loro vite.
L’altra faccia della medaglia chiaramente ha un risvolto scuro che ha messo e continua a mettere a repentaglio la sua vita. Ricordiamo che Roberto Saviano vive tutt’ora sotto scorta. Abbiamo già parlato della sua ultima opera opera letteraria: Gridalo. Con essa si rivolgeva lo sguardo al mondo della comunicazione.
Oggi voglio recensire un’altra sua opera che ha dato vita anche ad una serie tv.
Ho letto Zero Zero Zero dopo aver visto l’omonima serie tv e l’ho fatto per comprendere come il narcotraffico potesse essere così influente sull’economia internazionale e quali fossero i punti oscuri dietro un’attività criminale così redditizia.
Breve trama Zero Zero Zero
“Non esiste mercato al mondo che renda più di quello della cocaina. Non esiste investimento finanziario al mondo che frutti come investire in cocaina. Nemmeno i rialzi azionari da record sono paragonabili agli “interessi” che dà la coca. Se investissi oggi 1000 euro in azioni Apple, dopo un anno me ne tornerebbero circa 1600; ma se investo la stessa cifra in cocaina, dopo un anno me ne tornano 182mila. Da tempo studio queste dinamiche e, più scendo nei gironi imbiancati dalla coca, più mi accorgo che la gente non sa. C’è un fiume impetuoso che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall’Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del Corso a Roma e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Sotto di loro il fiume bianco scorre non visto, scorre inascoltato.” (L’autore)
“Non esiste mercato al mondo che renda più di quello della cocaina. Non esiste investimento finanziario al mondo che frutti come investire in cocaina. Nemmeno i rialzi azionari da record sono paragonabili agli “interessi” che dà la coca. Se investissi oggi 1000 euro in azioni Apple, dopo un anno me ne tornerebbero circa 1600; ma se investo la stessa cifra in cocaina, dopo un anno me ne tornano 182mila. Da tempo studio queste dinamiche e, più scendo nei gironi imbiancati dalla coca, più mi accorgo che la gente non sa. C’è un fiume impetuoso che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall’Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del Corso a Roma e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Sotto di loro il fiume bianco scorre non visto, scorre inascoltato.” (L’autore)
Saviano descrive il percorso della cocaina proveniente dal Sud America, venduta poi in tutto il mondo attraverso canali talvolta insospettabili per poi arrivare a dimostrare come il denaro proveniente dal narcotraffico possa essere riciclato grazie alla collusione con delle grandi banche internazionali.
All’interno del romanzo non sono definiti dei personaggi ben precisi; tant’è che molti condividono l’idea che il personaggio principale sia la dipendenza che lo stesso scrittore abbia nei confronti della sua penna. I suoi romanzi, compreso questo, non descrivono le parti dividendole nettamente tra i buoni e i cattivi ma si limitano a raccontare i fatti, le connessioni e il processo di guadagno legato al narcotraffico.
Stilisticamente non cambia molto rispetto ai precedenti romanzi. Lo stile è proprio quello del reportage giornalistico. L’unica piccola differenza la possiamo riscontrare nel fatto che la storia questa volta si riscopre un pezzetto per volta tanto da diventare a volte difficile seguire organicamente tutte le vicende.
Perchè Zero Zero Zero è un libro da leggere
Il problema della droga rappresenta da anni un cancro che uccide senza chiedere permesso e sfruttando le debolezze del genere umano, legate alla dipendenza, all’avidità e agli intenti criminali. L’intera società è investita da potenti aliti di Zero Zero Zero, la farina del Mondo, come sostiene lo stesso Saviano. Nell’intervista di presentazione del suo libro, durante la trasmissione Che tempo che fa, l’autore spiegava che il romanzo non era un libro sulla droga, ma un libro sul mondo visto attraverso la droga. Non è difficile comprendere a questo punto che se la chiave di lettura prospettata dallo stesso autore fosse realmente legata alla semplificazione della spiegazione di tante dinamiche economiche mondiali, ci troveremmo di fronte ad un capolavoro letterario destinato a riscuotere successo in tutto il mondo. Non a caso è stato tradotto in diverse lingue.
Ciò che ho maggiormente apprezzato, oltre alle capacità stilistiche indiscusse di Saviano, è la possibilità di vedere, attraverso i suoi capitoli, varie sfaccettature della realtà. Dal movimento della droga al riciclaggio del denaro proveniente dalla vendita della stessa, passando attraverso la descrizione della dipendenza dalla droga, il racconto della paura, la precisa analisi di tutti i momenti di cruda violenza.
La mia parte preferita è quella legata alla descrizione minuziosa dei tratti psicologici legati ai personaggi del mondo della droga: dagli spacciatori ai consumatori, tenendo bene a mente quella che viene definita da Saviano la filosofia dell’infelicità, che il capo del giro inculca nelle menti delle giovani reclute.
Ti aspetto come sempre nei commenti.
Buona lettura
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