
Recensione libro La tristezza ha il sonno leggero

Un romanzo familiare attuale e dalla forte carica emotiva
Lorenzo Marone è un autore napoletano classe ‘74. Dopo la laurea in giurisprudenza e qualche anno da avvocato decide di dedicarsi alla scrittura.
Il protagonista de “La tristezza ha il sonno leggero” è Erri Gargiulo, un quarant’enne in crisi di mezza età. Potremmo definirlo professione “figlio” in quanto i suoi genitori mamma Renata e papà Raffaele si sono separati e “rifatti” una vita. Da una parte abbiamo Renata con il suo nuovo compagno Mario e i fratellastri, dall’altra Raffaele con una nuova compagna e una figlia. Si tratta di una famiglia molto particolare, dove il protagonista non ha mai ricevuto affetto e un rapporto vero e proprio con il padre.

Sente molto il peso del suo passato, della sua famiglia divisa, di quello che hanno rappresentato la madre e il padre e tutti questi fratelli per lui. Nel testo si presenta parlando di sé in negativo: senza carattere, senza il coraggio di decidere, in balia degli eventi, senza una famiglia e senza un padre. E’ sempre stato alla ricerca dell’affetto puro, spassionato e sincero che i bambini cercano sin dalla nascita. Lo troverà in Mario che non solo lo accoglierà come fosse suo figlio ma cercherà proprio di educarlo sentimentalmente, in un certo senso gli farà sentire tutto quel “calore” paterno che invece papà Raffaele non gli ha mai dato. Il protagonista si ritroverà sulla soglia dei 40 anni ad “urlare” la sua “urgenza”.
Si potrebbe definire un romanzo familiare in quanto abbiamo un caleidoscopio di personaggi che ruotano attorno alla vita di Erri, decidono per lui e formano una sorta di “mosaico” intrecciando fra di loro delle relazioni e dei rapporti molto profondi .
La tristezza ha il sonno leggero è il romanzo della vita quotidiana, che può apparire banale se applicata alla massa, ma diventa un vestito unico e irripetibile addosso a ciascuno di noi.
Breve trama La tristezza ha il sonno leggero
Erri Gargiulo ha due padri, una madre e mezza e svariati fratelli, È uno di quei figli cresciuti un po’ qua e un po’ là, un fine settimana dalla madre e uno dal padre, Sulla soglia dei quarant’anni è un uomo fragile e ironico, arguto ma incapace di scegliere e di imporsi, tanto emotivo e trattenuto che nella sua vita, attraversata in punta di piedi, Erri non esprime mai le sue emozioni ma le ricaccia nello stomaco, somatizzando tutto. Un giorno la moglie Matilde, con cui ha cercato per anni di avere un bambino, lo lascia dopo avergli rivelato di avere una relazione con un collega. Da quel momento Erri non avrà più scuse per rimandare l’appuntamento con la sua vita. E uno per uno deciderà di affrontare le piccole e grandi sfide a cui si è sempre sottratto: una casa che senta davvero sua, un lavoro che ama, un rapporto con il suo vero padre, con i suoi irraggiungibili fratelli e le sue imprevedibili sorelle. Imparerà così che per essere soddisfatti della vita dobbiamo essere pronti a liberarci del nostro passato, capire che noi non siamo quello che abbiamo vissuto e che non abbiamo alcun obbligo di ricoprire per sempre il ruolo affibbiatoci dalla famiglia. E quando la moglie gli annuncerà di essere incinta, Erri sarà costretto a prendere la decisione più difficile della sua esistenza …
Erri Gargiulo è stato uno di quei bambini figli delle nuove ondate dei divorzi moderni in cui i genitori si contendono amorevolmente la prole, costringendola a fare le valigie ogni settimana, a passare il fine settimana da uno e quello successivo dall’altro.
Per il protagonista di “La tristezza ha il sonno leggero” è la fine di un castello che si era costruito, ma anche l’inizio di qualcosa di autentico che lo costringerà a crescere, a diventare quell’uomo che da bambino aveva smesso di respirare quando i genitori si erano lasciati, lasciandolo sospeso.

Perchè La tristezza ha il sonno leggero è un libro da leggere
Una lettura davvero piacevole che descrive bene le emozioni e i comportamenti umani. Uno straordinario romanzo sulla realtà diffusa della famiglia allargata, ma anche un inno alla vita e ad essere sempre se stessi. Il termine “vita” emerge assiduamente nel testo, perché è proprio su questo che esso è incentrato, in tutti i suoi aspetti e in particolare sulla possibilità di scegliere la propria.

Un racconto del tutto emozionante con una scrittura facile, liscia, omogenea e talmente dettagliata da farti sentire parte integrante. Racconta quanto le persone che ci circondano influenzino la nostra vita, tendendo a plasmare il nostro carattere e ad assegnarci un ruolo. Fino al giorno in cui capiamo che se non vogliamo vivere una vita che non ci appartiene, occorre ribellarsi a chi ci ama.
“La verità è che se si passa la vita a tentare di non sentire dolore e paura va a finire che non si sente più niente.”
Assolutamente da leggere, lo consiglio!
Ti aspetto come sempre nei commenti se ti va.
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