Recensione libro La fine del tempo
Un romanzo intrigante di Guido Maria Brera sul mondo della finanza
Sei anche tu un fan di Guido Maria Brera?
Ti confesso che l’ho apprezzato, come non mai, dopo aver visto la serie TV Sky, I Diavoli, con Patrick Dempsey e Alessandro Borghi.
Un Autore che ha valorizzato lo stile letterario del giornalismo narrativo riuscendo a rendere fruibili meccanismi e dinamiche complessi.
Non ho potuto fare a meno di leggere con bramosità questo suo ultimo capolavoro La fine del tempo.
Su Lavoro con Stile continuano gli appuntamenti con le recensioni della narrativa d’autore che tanto ci fa bene per la mente e la crescita personale.
Leggilo se:
- ami i romanzi dove lo scavo psicologico si fa spinto e virtuoso;
- apprezzi il genere dei gialli, anche se in quest’etichetta direi che ci sta stretto;
- ti incuriosisce il mondo della finanza.
Te lo consiglio?
Assolutamente e chissà se anche questo proprio come è stato per I Diavoli, e per le connessioni che esistono, non possa diventare un altro prodotto cinematografico di successo!
Sei pronto ad aiutare il protagonista a ricostruire le pagine della sua vita?
Un viaggio che ti condurrà tra le città europee più belle compresa la nostra Roma.
Se posso permettermi un ultimo suggerimento.
Leggilo tutto d’un fiato.
Ti aspetto, allora, tra le pagine de La fine del tempo e nei commenti.
Trama La fine del tempo
Il protagonista è il professor Philip Wade che insegna Storia contemporanea al Birkbeck College di Londra.
In passato ha lavorato per una grande banca d’affari in qualità di analista. Si occupava degli studi per prevedere le tendenze economiche, politiche e sociali fondamentali per muoversi con fare ponderato nel mondo dell’alta finanza e degli investimenti.
Affetto da una forma di amnesia che gli impedisce di trattenere qualsiasi ricordo più recente combatte con un vuoto connotato da un alone di mistero.
Il professore era impegnato nella redazione di un saggio di cui però non c’è più traccia.
Sarà mai esistito davvero? Chi gliel’ha sottratto e perché? Che cosa c’è scritto di così pericoloso?
Sei già corso a comprarlo? Dì la verità.
Il punto di forza di quest’opera è a mio avviso la competenza professionale di Guido Maria Brera che come nei I Diavoli arricchisce la narrazione di dettagli, conoscenze di settore che solo chi è dentro ad una nicchia può padroneggiare così bene.
Il tempo
La dimensione temporale è infondo la vera protagonista del romanzo.
Esplorato in lungo e in largo, il tempo, tra passato, presente e futuro rappresenta un tema ricorrente anche nelle riflessioni del protagonista.
Il desiderio di ricostruire quei buchi che l’assillano, un ritmo che scandisce la vita e la morte non solo nel naturale fluire dell’esistenza ma anche tra le mura dei colossi della finanza.
Nel manoscritto è custodito il segreto più disarmante e amaro per gli equilibri di tutto il mondo.
Da vero analista il professor Wade ha compreso che gli interessi, quelli forti, che operano nell’ombra controllano il tempo con un unico obiettivo: gestirlo, orientarlo nella propria direzione, quella del miglior profitto ad ogni costo.
Lo hai già letto? Confrontiamoci se ti va.
Ti aspetto come sempre nei commenti.
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