Recensione libro Il falco di Sveva Casati Modigliani
L’amore non ha età e può diventare sorprendente come ne Il Falco che narra quello di una coppia matura e consapevole
Il tema dell’amore è ricorrente nei vari romanzi che ho recensito e che mi appresto a leggere. Si è sempre trattato di un amore giovane, combattuto, tracimante di emozioni e contraddizioni. Non avevo mai letto nulla sull’amore in tarda età pur essendo curiosa di esplorare storie di coppie mature.
Sveva Casati Modigliani ritorna in libreria con un romanzo accattivante e complesso che pone al centro della sua storia un amore maturo, un amore che arriva in terza età. Racconta di un amore tra giovani settantenni che fa storia soprattutto in relazione a ciò che sta accadendo nella realtà contemporanea. Il distanziamento sociale in un’epoca di pandemia globale.
Quasi a voler dare una speranza ad ognuno di noi, ma soprattutto ai giovani, di poter vivere una vita intera all’insegna di un turbinio di emozioni legate all’avvento e alla maturazione continua dell’amore. Ciò si rispecchia nei numerosi personaggi che si susseguono nella storia. Oltre ai temi della famiglia, dell’amore e dell’amicizia al femminile, l’Autrice, come suo solito, ammalia i suoi lettori con una scrittura lineare e soffice tanto da divenire una carezza per ogni cuore.
Breve trama Il falco
La trama si sviluppa intorno alla figura del personaggio femminile Giulietta che osserva il suo amore che va e viene, senza perdere mai la fiducia nel sentimento che muove i cuori delle persone. L’altro personaggio principale è Rocco Di Falco, un uomo dalle origini umili e che diventa ricco con il passare degli anni, grazie ai suoi sacrifici. Anche per lui l’amore è l’argomento principale che muove la sua intera vita.
“Giulietta Brenna è una donna brillante, ha una vita piena e ricca di affetti che colmano il vuoto lasciato dal compianto marito. Ma c’è una spina nel suo cuore che la tormenta da quarant’anni. È il suo primo grande amore, l’uomo che l’ha tradita e umiliata in maniera imperdonabile. Giulietta ha fatto il possibile per dimenticarlo, ma il suo volto è su tutti i giornali che raccontano i suoi successi imprenditoriali. Nel tentativo di liberarsi di lui una volta per tutte, brucia le foto e le lettere che testimoniano il loro amore lontano. Perché, a sessant’anni, vuole ricominciare una vita nuova. Rocco Di Falco ha origini molto umili. Nato in Sicilia, è arrivato a Milano con la famiglia negli anni Cinquanta. Un fatto traumatico lo ha privato delle certezze famigliari, ferendolo profondamente, e il lavoro è diventato la sua ragione di vita. L’intuito e l’intraprendenza lo hanno reso uno degli uomini più ricchi e importanti del mondo, capace, con la produzione degli occhiali, di creare un impero economico. Eppure, per quanto rapace e geniale negli affari, sul piano sentimentale la sua vita è stata un disastro. Il fatto è che non ha mai smesso di amare Giulietta, la donna che ha vergognosamente tradito. E adesso è arrivato il momento di riconquistarla.”
Insomma i due personaggi principali dovranno raccontarsi, non senza difficoltà, quarant’anni di separazione a partire dal giorno in cui dovevano sposarsi e non l’hanno più fatto. Accanto a loro si innestano altri personaggi, tutti ben descritti e con il loro peso specifico all’interno del romanzo. Anche se la narrazione appare ispirata ad una storia vera, in realtà lo è in parte e nessuno, tranne l’Autrice, sa a chi si sta riferendo.
Perchè Il falco è un libro da leggere
La riflessione su cui vorrei maggiormente concentrarmi al termine della lettura del romanzo è la forza di sostenere una seconda possibilità. Vi è mai capitato di sentire forte il peso del rimorso? Vi siete mai fermati a pensare se avessi fatto questo o se avessi fatto quello? Certo non deve essere assolutamente bello rendersi conto che si poteva cambiare la storia della propria vita solo con un gesto non fatto o una parola non detta quando era il momento opportuno.
Bene Giulietta e Rocco devono essere un esempio per ognuno di noi e Sveva ce lo fa prima leggere e poi stampare nel cuore. Tanti anni passati a pensare a quei rimorsi hanno fatto in modo che i personaggi riflettessero continuamente sul loro modo di fare e di essere e sui loro sentimenti. Tutto ciò naturalmente è descritto magistralmente come solo l’Autrice sa fare.
Stilisticamente scorrevole, in ogni momento del romanzo non viene mai meno la voglia di andare avanti per vedere come andrà a finire. Degne di nota anche le riflessioni sulle differenze delle classi sociali che danno un senso anche ad alcuni passaggi del romanzo. Sicuramente non sono stata delusa dall’ennesimo capolavoro di Sveva. Volendo essere puntigliosi l’unico appunto che posso evidenziare è forse l’eccessiva lunghezza del racconto che in alcuni passaggi, seppur pochissimi a dire il vero, fornisce dettagli eccessivi, volendo secondari che potevano essere evitati.
Semplicemente wow e da leggere!
Sarebbe una sceneggiatura per un film.
Curioso? Non ti resta che leggerlo.
Ti aspetto nei commenti!
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