Recensione Community Manager
Dietro le Reti ci sono le persone.
Ospiti d’eccezione de La poltrona racconta Osvaldo Danzi e Giovanni Re con il loro Community Manager.
Alla seconda ristampa a pochi mesi dall’uscita. Mi permetto di affermare che è l’ennesima conferma del team vincente di Professioni Digitali della Franco Angeli.
La recensione del loro libro ha rappresentato per me l’opportunità per rileggere e gustarmi ogni singolo aneddoto e suggerimento.
Una parola tra tutte è quella che porterò con me: dono.
Sì perché donare all’interno di una community è ciò che fa la differenza e che consente alla stessa di esistere e andare avanti.
In questo caso specifico mi riferisco alla reciprocità nelle relazioni e i doni, com’è possibile immaginare, sono: il tempo, l’attenzione, le competenze, il confronto ma anche l’opportunità offline di socializzare e perché no anche di fare business.
Una delle provocazioni che ho preferito, per la capacità di far riflettere?
Be’ senza dubbio quella di Nicola Palmarini “e se il community manager di domani non fosse umano?“.
Leggendo hai la sensazione di partecipare a una gradevole e costruttiva conversazione tra professionisti.
Gli Autori non hanno bisogno di grandi presentazioni: Osvaldo Danzi, è un HR etico e affermato editore della testata SenzaFiltro, Giovanni Re, è un formatore e divulgatore esperto di computer-grafica.
Entrambi founder strategici e alla guida di community di successo (FiordiRisorse e Artigiani Tecnologici).
Leggendo hai la sensazione di partecipare a una gradevole e costruttiva conversazione tra professionisti.
Gli Autori non hanno bisogno di grandi presentazioni: Osvaldo Danzi, è un HR etico e affermato editore della testata SenzaFiltro, Giovanni Re, è un formatore e divulgatore esperto di computer-grafica.
Entrambi founder strategici e alla guida di community di successo (FiordiRisorse e Artigiani Tecnologici).
Ti consiglio di leggerlo se:
– Gestisci una community o vuoi crearne una per la tua azienda;
– Senti il bisogno di confrontare la tua esperienza con quella di altri professionisti;
– Sei alla ricerca di strumenti per la gestione delle attività operative della tua piattaforma;
– Sei semplicemente curioso di approfondire gli sviluppi e le potenzialità di questa nuova professione digitale.
Cosa lo rende un prodotto editoriale distintivo?
La scelta, da parte degli Autori, di inserire solo contenuti nati dall’esperienza professionale e di rete personale diretta degli ultimi dieci anni.
Procediamo con ordine.
Quando si può parlare di Community
All’interno del testo sono descritte alcune delle principali tipologie di realtà virtuali delle quali è possibile apprendere dalla letteratura e da un riscontro diretto online.
Ecco quali forme puoi trovare in rete, prese in considerazione nel testo:
– C. Professionali, che accomunano quei partecipanti che condividono un mestiere o l’interesse per un tema professionale. Le più strutturate favoriscono uno scambio costante di informazioni su best practice, novità e aggiornamenti, come anche opportunità di lavoro e collaborazioni.
– C. di pratica, in cui più persone si ritrovano perché condividono una passione o sono affascinati da un tema sul quale si confrontano.
– C. di marca, chi partecipa lo fa perché si sente coinvolto dal brand di cui di frequente usa e conosce molto bene servizi o prodotti.
– C. sociali, create da associazioni di volontariato, associazioni umanitarie, gruppi di persone mosse da valori e ideali comuni.
– C. aziendali, istituite per creare engagement tra i dipendenti e offrire loro uno spazio protetto più informale per socializzare o scambiare informazioni.
Per ogni community è possibile delineare dinamiche e meccanismi relazionali differenti.
E tu quali community frequenti? Quali ruoli tendi ad assumere al loro interno?
Gli ingredienti alla base del successo di FiordiRisorse
Gli Autori propongono storie, interviste e approfondimenti su più realtà di successo come ad esempio Secretary.it e Assoreti PMI entrambe italianissime.
Io mi soffermerò, però, brevemente sulla business community dei manager e delle imprese, FiordiRisorse, che seguo personalmente.
Ti confesso che non ero a conoscenza del “come” sono stati mossi i primi passi ed è stato sorprendente scoprirlo.
Non posso spoilerare proprio tutto, ma ti do un piccolo indizio dicendoti che è stato letto molto bene un bisogno dai fondatori. Quale?
Creare opportunità di incontro e confronto tra professionisti di funzioni diverse, non solo dunque HR.
Fondata sul principio base di Osvaldo Danzi del “prima si dà poi si riceve” in 10 anni e poco più, FiordiRisorse è cresciuta e ha dato vita ad altre forme di espressione culturale e di aggregazione offline, quali:
– Il Muster FdR, si hai letto bene, non è un errore! ma un gioco di parole scelto per distinguersi dalle solite proposte. Quali sono gli elementi di novità o meglio di rottura? Si tratta di un percorso formativo low cost, etico, e itinerante le cui sedi sono le aziende e multinazionali più prestigiose del panorama italiano che aprono le loro porte per accogliere e formare i partecipanti del Muster.
– SenzaFiltro è il periodico online dove è possibile leggere le penne più irriverenti e argute afferenti al mondo del lavoro.
– Bussola del lavoro è un’iniziativa nata per supportare chi è alla ricerca di un lavoro e generalmente si tiene all’interno di centri commerciali.
– Scuderia Formazione organizza eventi di training con focus su svariati argomenti.
– Nobilita è invece un evento sul mondo del lavoro in cui giornalisti e professionisti di settore si confrontano su innovazione, cambiamenti, best practice.
Il successo di FiordiRisorse credo si possa comprendere e percepire in modo immediato.
Una community che ha scelto LinkedIn come social e principale canale di comunicazione ma a cui è sempre stata troppo stretta la dimensione dell’online. Credimi sono davvero innumerevoli le opportunità per incontrarsi e contaminarsi in modo più o meno informale.
Ma ancora una volta ti dico che l’ingrediente del successo sono il dono e un’etica fervente.
Il Community Manager
All’interno del testo in più occasioni è delineato l’identikit del community manager.
Se ne parla dal punto di vista relazionale facendo riferimento alle qualità personali e alle skills che sarebbe più opportuno possedere per ricoprire il ruolo.
È descritta una giornata tipo del professionista con un’agenda, assimilabile a una to do list, con le attività a cui dedicarsi quotidianamente.
All’interno del testo in più occasioni è delineato l’identikit del community manager.
Se ne parla dal punto di vista relazionale facendo riferimento alle qualità personali e alle skills che sarebbe più opportuno possedere per ricoprire il ruolo.
È descritta una giornata tipo del professionista con un’agenda, assimilabile a una to do list, con le attività a cui dedicarsi quotidianamente.
L’ho trovata utile, illuminante ma tanto impegnativa.
Un capitolo è dedicato agli strumenti per ottimizzare il tempo e organizzare l’operatività dei collaboratori.
Alcuni li conoscevo già ma quello che ritengo più stimolante è il modo in cui si consiglia di integrarli in una strategia che comprende:
– Creazione di contenuti e comunicazione su canali diversi;
– Organizzazione di eventi formativi e di aggregazione;
– Sviluppo di sentimenti di engagement e senso di appartenenza.
In quest’ultimo caso probabilmente non esiste un vero e proprio strumento. A fare la differenza la capacità del community manager di donare tempo, attenzione, competenze.
Gli Autori ironicamente a riguardo hanno individuato una formula e un decalogo prezioso ma su questi non sono ammesse anticipazioni.
Leggilo perché
Il community manager è una delle professioni digitali più ricercate e complesse.
Come formarsi? Quali competenze sono richieste?
Qui trovi le risposte a queste e tante altre domande.
È un testo originale nella forma e nei contenuti.
Lasciami passare l’immagine tratta dal film d’animazione, Aladin della Walt Disney, in cui il genio definisce la lampada con quest’espressione “fenomenali poteri in un minuscolo spazio vitale”. Per me è stato così.
Stimoli, professionisti, strumenti, aneddoti e frammenti di vita in un libro davvero scorrevole che si legge tutto d’un fiato.
Per me che vivo quotidianamente e attivamente all’interno di una community è stato utilissimo.
Concludo riportando, a riguardo, un passaggio tratto dal testo, che sento molto vicino al mio modo di vivere quest’esperienza: “Se lo scopo di creare una community è inseguire un trend, ma nella vostra agenda delle prossime due settimane non avete ancora previsto una cena con un cliente, un incontro di networking o un appuntamento con qualcuno di interessante con chi approfondire la vostra conoscenza da online a offline, vi consiglio di chiudere questo libro e pensare ad altro. Le community nascono da una forte propensione al dono e nell’avere uno scopo condiviso”.
Stimoli, professionisti, strumenti, aneddoti e frammenti di vita in un libro davvero scorrevole che si legge tutto d’un fiato.
Per me che vivo quotidianamente e attivamente all’interno di una community è stato utilissimo.
Concludo riportando, a riguardo, un passaggio tratto dal testo, che sento molto vicino al mio modo di vivere quest’esperienza: “Se lo scopo di creare una community è inseguire un trend, ma nella vostra agenda delle prossime due settimane non avete ancora previsto una cena con un cliente, un incontro di networking o un appuntamento con qualcuno di interessante con chi approfondire la vostra conoscenza da online a offline, vi consiglio di chiudere questo libro e pensare ad altro. Le community nascono da una forte propensione al dono e nell’avere uno scopo condiviso”.
Grazie di cuore Claudia!
Sono felice di contribuire attivamente con la mia recensione alla diffusione di un contenuto eccellente sotto tutti i punti di vista…non c’è un target che non possa apprendere, attingere e trasferire nella propria quotidianità gli insegnamenti di Community Manager!