Navigator. La sfida con la realtà e le possibili sinergie con il Privato

Navigator. La sfida con la realtà e le possibili sinergie con il Privato

Navigator. La sfida con la realtà e le possibili sinergie con il Privato

In attesa del bando di concorso per la selezione dei Navigator, leggendo a più riprese il D.L. 28 gennaio 2019, n. 4, che istituisce il Reddito di Cittadinanza, non ho potuto fare a meno di condividere alcune riflessioni sul profilo ideale della nuova figura di operatore del mercato del lavoro.

Stando alle ultime indiscrezioni non sono ancora chiari i dettagli relativi ai requisiti e all’esperienza che saranno oggetto di selezione, non si intravede un accordo tra il Ministero del Lavoro e le Regioni, i posti in palio da 6.000 sembrerebbero, nelle ultime ore, essere stati dimezzati a 3.000. Malgrado ciò, interpretando il decreto, possiamo immaginare i nostri Navigator all’azione, alle prese con un’utenza che in parte conosciamo, ma che acquisisce all’interno del Reddito di Cittadinanza una nuova fisionomia.

In estrema sintesi vi segnalo le attività del Navigator:

1)  Verifica i documenti e se serve esegue la Did (dichiarazione di immediata disponibilità) a cui segue la profilazione di occupabilità dell’utente;

2)  Stipula il Patto per il lavoro;

3)  Fornisce gli strumenti e il supporto all’utente per la ricollocazione professionale;

4)  Traccia le azioni del Patto per il lavoro coadiuvando l’INPS nelle attività di monitoraggio di eventuali difformità passibili di sanzione.

Non appaiono, in questo momento, particolari differenze con le attività proprie di un operatore del mercato del lavoro. Probabilmente ciò che sarà richiesto ai Navigator sarà un’attenzione maggiore agli aspetti legati alla verifica dello status del beneficiario del Reddito di Cittadinanza. Sul DL 28 gennaio 2019, n. 4 si fa più volte riferimento a un regime sanzionatorio che sarà in capo all’INPS in larga misura ma che necessità di input e approfondimento a livello periferico. La comunicazione tra i portali degli Enti centrali e periferici rappresenterà il principale strumento di controllo e di monitoraggio del programma di ricollocazione alla base del Patto per il lavoro.

Le competenze del Navigator

Su questo grafico ho inserito le competenze che a mio avviso un Navigator dovrebbe possedere e sulle quali può intervenire con una formazione continua. La cornice normativa e gli strumenti per la valutazione delle competenze sono capacità che potremmo definire consolidate e di base per un operatore del mercato del lavoro. La competenza distintiva sarebbe quella di networking da sviluppare, sia come operatore parte di una rete di servizi per il lavoro che come soft skill, da trasferire all’utente insieme alle tecniche di ricerca attiva del lavoro.

Il Navigator Networker 

Non entrando volutamente nei dettagli degli strumenti e delle soft skill che potrebbero rappresentare la “cassetta degli attrezzi” del Navigator preferisco soffermarmi sul ruolo di Networker.

Dal momento che questa figura sarà chiamata ad operare all’interno di un Centro per l’impiego credo sia opportuno che:

  • Apra un dialogo con le Aziende del territorio e apprenda le caratteristiche distintive del mercato del lavoro di riferimento;
  • Entri in contatto con gli Enti e le Istituzione formative;
  • Partecipi e si faccia promotore di Eventi di settore;
  • Conosca e sappia trasmettere le conoscenze in materia di Networking sia quale strumento per la ricerca attiva del lavoro che per ciò che attiene un uso responsabile dei social (web reputation).

In tal senso le competenze digitali e una particolare sensibilità sui temi quali l’engagement, la candidate experience dovrebbero rappresentare gli strumenti per fare la differenza con l’utenza e raggiungere l’obiettivo di placement.

In un primo momento si è parlato per i Navigator di una retribuzione composta da una parte fissa e una variabile legata ai percorsi di reinserimento professionale terminati con un successo. L’incentivo economico dovrebbe stimolare l’operatore a fare del suo meglio? Non ci resta che aspettare il bando di concorso e attendere qualcosa in più che di semplici indiscrezioni.

Navigator e le possibili sinergie con il Privato

Dal 6 Marzo è possibile richiedere il Reddito di Cittadinanza, i portali sono attivi e i futuri Navigator stanno studiando per prendere parte al maxi concorso che prevede una partecipazione nazionale di almeno 60.000 candidati. Il braccio di ferro tra il Ministero del Lavoroe dello Sviluppo Economico e le Regioni continua da settimane. I temi riguardano chi assume chi, in un’ottica futura a chi risponderanno gerarchicamente e funzionalmente queste figure, chi si dovrà occupare della loro formazione. Consapevoli delle criticità, che investono i servizi per il lavoro pubblico a livello nazionale, con poche eccezioni e virtuosismi. A questo punto mi sono chiesta, come sia possibile che non sia stato trovato un accordo per affidare queste attività alle Agenzie per il lavoro, che al loro interno, soprattutto nelle Regioni caratterizzate da formule rodate di Politica Attiva, dispongono di operatori formati e performanti. Ritengo sia più semplice e meno dispendioso formare, sulle novità normative e procedurali, del personale già abituato a lavorare con l’utenza target del Reddito di Cittadinanza e soprattutto più competente e addentrato sulle caratteristiche del mercato di riferimento e sulle esigenze delle aziende. Chissà che il ritardo dell’uscita del bando non ci riservi un colpo di scena proprio in questa direzione.

 

Circa l'autore

Claudia Campisi

Claudia, 40 anni. Psicologa, Career Coach & Hr specializzata nei settori Moda & ICT. Inevitabilmente Blogger, appassionata di lettura e alla costante ricerca di nuovi tools digitali da provare e condividere…meglio se a costo zero. Mamma, autrice e nomade digitale. Il mio motto non può che essere Smile is Chic!

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