Invidia al lavoro
L’invidia è un’emozione tabù. Sul lavoro è importante saperla gestire!
Su Lavoro con Stile una nuova rubrica per te che ho pensato di chiamare “I consigli dello psicologo”.
Probabilmente avrai imparato a conoscermi per il mio impegno come HR, career branding e blogger ma forse un po’ meno come Psicologa.
Se mi segui avrai notato, comunque, che in ogni contenuto esprimo sempre una riflessione velatamente psicologica.
Bene a grande richiesta è arrivato il momento di dedicare uno spazio alla professione che più mi identifica nel profondo.
Tranquillo non intendo inondarti di termini tecnici e dal suono ansiogeno, posso fare anche quello, a richiesta, se ti interessa.
Inizierò parlandoti delle emozioni sul lavoro. Più specificamente di quelle che ancora oggi in molti considerano dei tabù!
Riesci ad esprimerle, ti senti a tuo agio con gli altri, vorresti migliorare qualcosa nel modo in cui ti proponi?
La protagonista di questo contributo sarà l’invidia.
Perché non se ne può parlare? Sul lavoro è un vero tabù.
Curioso di saperne di più? Non ti resta che metterti comodo e se ancora non ti basta puoi continuare il confronto nei commenti.
Ti aspetto, se ti va.
Invidia cos’è e come gestirla
Per prima cosa cercherò di darti una definizione di invidia. Emozione o stato mentale?
In realtà si tratta di un’emozione complessa che si struttura nella relazione e attraverso il confronto sociale.
È legata alla dimensione personale dell’autostima e più specificamente dell’immagine di sé.
I sentimenti alla base di questa particolare emozione sono:
* Mancanza;
* Inferiorità;
* Rivalità.
Al centro dell’invidia c’è, infatti, un continuo confronto con l’Altro dal quale si esce costantemente sconfitti.
Il fattore scatenante è il desiderio di possesso di:
* Un bene, qualcosa di materiale;
* Uno status sociale;
* Relazioni;
* Qualità personali.
L’invidia è frequentemente associata ad altri sentimenti dalla connotazione negativa quali la rabbia, il disprezzo, l’indignazione, ma anche la svalutazione di sé. Alcune emozioni sono rivolte alla persona invidiata altre a sé stessi.
È un’emozione negativa? Sì, certamente nella misura in cui può dare luogo a comportamenti aggressivi, auto ed etero distruttivi, procurare dolore e frustrazione.
C’è un’invidia buona?
Ni, o meglio sì, a condizione che, nel momento del confronto con l’Altro, di fronte al senso di mancanza e inferiorità, scattino il desiderio di miglioramento personale con un’identificazione positiva che non lascia spazio a emozioni caratterizzate da ostilità.
È il desiderio di danneggiare l’Altro che dà una connotazione patologica a questo sentimento così come la difficoltà a concentrarsi su altri aspetti della relazione.
Il pericolo più preoccupante risiede nella spinta distruttiva che ha il soggetto verso sé o nei confronti degli altri.
Oggi chi è vittima più o meno consapevole di quest’emozione vive spesso il tutto amplificato dalla dimensione digitale online.
A lavoro c’è posto per l’invidia?
Troviamo insieme la risposta a questa domanda e se ti va partecipa al confronto nei commenti.
L’invidia al lavoro
L’invidia è un’emozione che si sviluppa e si alimenta nella dimensione sociale.
Per essere invidiosi occorre avere un termine di paragone che sia una persona, un bene, una qualità.
Il lavoro rappresenta pertanto l’ambiente ideale per osservarla, subirla o soffrirne.
Attenzione a confondere il confronto con l’Altro con l’invidia, conoscere e rispecchiarsi negli altri al contrario ha una funzione positiva per la propria crescita personale.
Il problema come sempre subentra quando l’emozione si colloca lungo il continuum nella direzione patologica quella cioè dove prevalgono sentimenti di profonda frustrazione e rabbia.
Sul lavoro motivi tali per accendere la miccia dell’invidia, potenzialmente, potremmo averne tantissimi legati ad esempio:
* carriera e allo status sociale nonché retributivo;
* competenze e qualità personali;
* capacità di creare relazioni.
Chi ne è affetto, spesso, non gode di una piena consapevolezza del problema che è tendenzialmente un errore cognitivo.
Ricordi la storia de La volpe e l’uva?! Avviene qualcosa di simile.
La lente distorta utilizzata è feroce sia nei confronti dell’autostima del soggetto invidioso sia rispetto al malcapitato oggetto sovente di denigrazioni e accuse.
La tendenza dell’invidioso a prendere le distanze da questa dolorosa ferita narcisistica lo induce ad attribuire la colpa del suo insuccesso e più in generale della sua condizione agli altri.
Cosa fare se ti accorgi di essere invidioso di qualcuno?
Chiediti perché, ascoltati e vai a fondo alla natura di questa sensazione prima di trarre conclusioni affrettate.
La tendenza dell’invidioso a prendere le distanze da questa dolorosa ferita narcisistica lo induce ad attribuire la colpa del suo insuccesso e più in generale della sua condizione agli altri.
Cosa fare se ti accorgi di essere invidioso di qualcuno?
Chiediti perché, ascoltati e vai a fondo alla natura di questa sensazione prima di trarre conclusioni affrettate.
Come ti dicevo all’inizio è possibile provare anche una forma più blanda e costruttiva d’invidia che se canalizzata può diventare un ottimo attivatore di crescita personale.
Ti faccio un esempio per mostrarti come tra le due forme cambi profondamente la qualità del sentimento:
* Ha raggiunto una posizione lavorativa a cui aspiro e spero presto di poter ricoprire. Qui è chiaro il desiderio di raggiungere un nuovo status ma la tensione è motivazionale. L’altro ai nostri occhi è un modello che funge da stimolo.
* Ha tanti clienti e recensioni positive. Vorrei capire come fa! Sicuramente c’è qualcosa sotto, non mi sembra un granché come professionista. In questo caso, invece, abbiamo svalutazione, denigrazione e il confronto è come fosse sottrattivo. Se ha l’altro toglie a sé, quasi commettendo un’ingiustizia.
* Ha avuto lui quel ruolo a cui aspiravo da anni in soli 6 mesi. Qui la sfumatura è ancora differente. Prevale l’autosvalutazione del soggetto invidioso che esce sconfitto dal confronto con un atteggiamento arrendevole.
L’invidia all’interno di un team, dunque, è possibile. Come gestirla?
Sei tu a soffrirne? Fatti aiutare ed esci da questa spirale negativa che non può che danneggiare te e chi ti sta vicino!
Pensi sia solo un periodo passeggerò, bene, prendi nota. Scrivi su un diario un taccuino i tuoi pensieri, le emozioni che provi sul lavoro rispetto a situazioni e persone.
Rileggi a freddo quanto hai scritto. Che sensazioni hai provato?
Perché è importante uscirne il primo possibile? Per andare avanti, essere produttivo, non sentirsi da meno a nessuno. Liberarsi di un paio di lenti che ti impediscono di vedere la realtà per quello che è.
Sei oggetto d’invidia?
Ecco a cosa potresti essere andato incontro:
* Riconosci atteggiamenti aggressivi, sleali, denigratori nei tuoi confronti;
* Hai ricevuto dei colpi bassi a sorpresa;
* Qualcuno non perde occasione per provare a metterti in cattiva luce.
L’invidia all’interno di un team, dunque, è possibile. Come gestirla?
Sei tu a soffrirne? Fatti aiutare ed esci da questa spirale negativa che non può che danneggiare te e chi ti sta vicino!
Pensi sia solo un periodo passeggerò, bene, prendi nota. Scrivi su un diario un taccuino i tuoi pensieri, le emozioni che provi sul lavoro rispetto a situazioni e persone.
Rileggi a freddo quanto hai scritto. Che sensazioni hai provato?
Perché è importante uscirne il primo possibile? Per andare avanti, essere produttivo, non sentirsi da meno a nessuno. Liberarsi di un paio di lenti che ti impediscono di vedere la realtà per quello che è.
Sei oggetto d’invidia?
Ecco a cosa potresti essere andato incontro:
* Riconosci atteggiamenti aggressivi, sleali, denigratori nei tuoi confronti;
* Hai ricevuto dei colpi bassi a sorpresa;
* Qualcuno non perde occasione per provare a metterti in cattiva luce.
Cosa puoi fare per proteggerti
* Non dare peso alle accuse e agli attacchi subiti, ma prenderne, comunque, nota per poterne ricostruire natura e sviluppi;
* Non cedere alle provocazioni, potresti metterti in cattiva luce in modo imprudente;
* Prendere le distanze dalla persona in generale ma soprattutto in assenza di altri colleghi;
* Fuori dall’orario di lavoro cerca di non logorarti pensando a quanto subisci. Disconnettiti e stacca la spina completamente.
Un capitolo a parte sarebbe quello dei social network dove questi processi subiscono un’ulteriore accelerazione.
Questo a causa delle immagini digitali che amplificano qualità, status, relazioni, e non ultima la popolarità, che rientra tra gli elementi di maggiore appeal.
A riguardo se ti interessa il tema puoi leggere questi contributi:
* Come migliorare la propria autostima;
* Personal branding e autostima a lavoro.
L’invidia può danneggiare la tua carriera?
Certamente. Impara, dunque, a gestirla o a difenderti per non perdere nessuna opportunità!
Ti aspetto come sempre nei commenti se ti va per continuare il nostro confronto.
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