
Intervista a Barbara Reverberi founder di Freelance Network Italia

Barbara Reverberi autrice di Freelance digitali
La protagonista di questo Appuntamento con il Talento è la straordinaria Barbara Reverberi professionista della comunicazione, autrice e founder di Freelance Network Italia.
Ho conosciuto Barbara sul web apprezzando un suo contributo sulla cybersecurity e il mondo di Tik Tok da quel momento non ho mai smesso di seguirla.
Sono felice di poter condividere con te la storia del suo percorso e dell’impegno costante al fianco di chi ha deciso di sviluppare la propria carriera da freelance.
Donna in prima linea sul piano sociale e mediatico per temi sensibili come il cyberbullismo.
Pioniera e creativa podcaster.
Autrice con Maggioli Editori di Freelance digitali uno degli assi nella manica del lungimirante direttore della collana Gaetano Romeo.
Non ti resta che metterti comodo per gustarti con me questa intervista e alcune anticipazioni sul nuovo libro di Barbara fresco di stampa.
La comunicazione al servizio dei freelance
– Parlaci della tua identità professionale di cosa ti occupi
Sono un’eclettica ma mi sono sempre occupata di comunicazione. La mia passione. Nasco professionalmente come ufficio stampa della Fondazione Benedetta D’Intino nel 1992, possiamo dirlo?
Da lì in poi ho continuato a studiare per migliorarmi. La laurea in lingue con lode aveva solo confermato il mio desiderio di poter entrare in contatto con culture diverse. Il resto è venuto dopo. Mentre lavoravo sentivo di volermi specializzare. Così ho frequentato un master in comunicazione marketing e fund raising in elearning. L’avresti mai detto? era il 1999 e di lì a poco sarei diventata mamma.
Ecco perché nella mia identità professionale “mamma digitale” è scritto nel mio DNA.
Di lì a poco nuovo corso per confermare la mia attività come giornalista, media relations specialist. Poi l’evoluzione come digital PR.
L’avevo detto all’inizio sono un’eclettica e ho bisogno di continue prove per rimanere nel flow e stare bene con me stessa.
Da un paio di anni ho avviato un piano B: mettere la mia competenza come comunicatrice al servizio dei freelance per impostare il loro modello di business, valorizzarsi e comunicarsi.

– C’è stato un momento in cui hai deciso di occuparti delle attività che preferisci e in cui sei convinta di dare il massimo…?
Tutta la mia vita professionale e personale è fondata sulla mia passione per la comunicazione. Tuttavia è un tema così ampio che avevo necessità di diventare più verticale in qualcosa che sentivo nelle mie corde.
Il momento x coincide con quando ho cominciato ad avere un riscontro positivo di ciò che stavo costruendo. Prima i feedback all’esterno, dalle persone che si complimentavano con me per il mio lavoro. Poi quelli, più importanti, che mi venivano dall’interno, dalla parte più intima di me. Ho cominciato a osservarmi e a capire quando certe attività mi facevano stare bene e altre male. Lì ho approfondito i miei valori. Poi incontri, persone meravigliose che mi hanno ispirato, libri hanno fatto il resto, preparando il terreno su cui crescere.
Sono convinta, anzi sento di dare il massimo, quando entro in sintonia con il cliente e capisco che sentiamo stima reciproca. Tendere insieme allo stesso obiettivo fa la differenza. Perché si continua a crescere insieme nella fiducia, per fare bene, meglio.
Ho compreso questo da pochi anni, quando ho imparato ad ascoltare di più le mie emozioni e a fare ciò che i miei valori di fondo mi chiedono.
Mamma digitale e la svolta freelance
– Come hai deciso di diventare una professionista freelance
Avevo i miei figli piccoli, Giovanni stava entrando nella preadolescenza e sentivo di dover stare più vicino a loro. Fino a quel momento mia mamma era stata un grande aiuto. Quando la sua malattia si è riacutizzata ho capito che avrei dovuto scegliere: un lavoro prestigioso, molto impegnativo, non sempre gratificante o il MIO lavoro, con responsabilità e difficoltà tutte su di me.
Non ho avuto esitazioni. Anche se all’inizio è stato tutt’altro che semplice. Tutto da creare, clienti da ricercare, il terrore della partita Iva e quel senso di incertezza incontrollabile che si scatenava ogni giorno.
Ci sono voluti mesi per trovare un equilibrio e non avevo nessuno che mi dicesse cosa fosse meglio fare. Ho sbagliato. Tanto. Sono inciampata. Spesso. E ogni volta ho imparato la lezione.
– Ti definisci una mamma digitale spiegati meglio…
Ora Giovanni ha 20 anni e Margherita 17. Quando sono diventata freelance ne avevano 12 e 9. Non ero pronta per vederli crescere. E il digitale per loro era affascinante. Con la separazione ho dovuto cedere al cellulare e non potevo rimanere a guardare, dovevo, fin da subito, responsabilizzarli. Parlavamo dei social network, cercavo di far comprendere loro i pregi e i difetti della rete. Vedevo ragazzini sempre davanti a uno schermo: tv, smartphone, tablet, pc. Non potevo permetterlo.
Ho sempre spiegato loro tutto. Studiavo per capire. Il digitale era già una passione, ma anche una necessità studiarlo per essere d’aiuto e di sostegno a loro nella crescita. Non potevo non sapere.
Poi ho rivisto Ivano Zoppi, presidente di pepita onlus, ed è stato il mio primo cliente. Pepita si occupa da oltre 15 anni di fenomeni dell’adolescenza e cerca di sostenere nei ragazzi un processo di responsabilizzazione attiva per il buon uso della tecnologia.
– Com’è nato il tuo impegno contro il cyberbullismo
Non mi sembrava vero. La vita mi aveva offerto l’occasione di studiare e comunicare ciò di cui avevo bisogno. Ho anticipato i tempi, crescendo nella consapevolezza di alcuni fenomeni devastanti per i ragazzi. Bullismo, cyberbullismo ma anche sexting e challenge.
Il mio impegno è nato così. Con Pepita da un lato, verso i miei figli dall’altro.
– Che consiglio daresti a chi vuole occuparsi di comunicazione oggi
Studiare, leggere, formarsi. SEMPRE.
La comunicazione è cambiato completamente negli ultimi anni e il lockdows ha accelerato la trasformazione digitale.
ALBERT EINSTEIN, scriveva ne La crisi può essere una vera benedizione, nel 1955: “Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso”.
Cogliamo questa opportunità e rimettiamoci a studiare. Adesso. Sono cambiati i paradigmi e l’umano è più che mai al centro della comunicazione. Tutto ciò che è autentico e può generare empatia merita di essere raccontato.

Podcast News per Freelance
– Raccontaci del tuo podcast
Il mio podcast News per Freelance nasce a novembre del 2018. Lo volevo fortemente. Sentivo che poteva essere un modo nuovo di essere d’aiuto a tanti freelance che non sapevano davvero come cominciare.
Ho frequentato due corsi – uno di podcasting e l’altro di conduzione radiofonica – e mi sono buttata. Questo era sempre stato il mio problema: non sentirmi mai abbastanza preparata per osare.
Questa volta avevo deciso che avrei registrato. Così come potevo, con ciò che sapevo. E l’ho fatto davvero. Ho iniziato con un obiettivo: aiutare le persone che erano o volevano diventare freelance a restare motivate e a trovare spunti per migliorare.
All’inizio studiavo e poi scrivevo tutto lo speech. Poi evidenziare le parole per riuscire a dare un’intonazione. La mia voce non mi piaceva. Per il mio compagno, che mi ha sempre sostenuta, il mio tono era un po’ troppo sensuale. Quello è diventato il mio punto di forza: le persone in realtà apprezzano il mio tono perché trasmette calma e serenità.
Poi ho fatto la copertina. Quindi è arrivato il jingle, grazie all’amico musicista compositore Giuseppe Di Benedetto. Nessuna musica sembrava fare per me. Non le sentivo. Poi un giorno ci siamo sentiti e lui mi ha proposto Artika. E’ stato amore. Era perfetta!
Ora continuo, sperimento e mi diverto. Ospito professionisti e altri freelance che vogliano accettare la sfida e confrontarsi.

– Quali altri talenti ci nascondi
Vi confesso che ero un’insegnante di aerobica. Tanti anni fa. Ma tra i miei talenti, mi riconosco la facilità con cui apprendo le lingue e la cucina. Adoro cucinare. Soprattutto primi, pizze e torte dolci. Anche qui sperimento.
Ero anche una degustatrice di vino, ma ingrassavo e ho smesso 😉
– Una tua definizione di talento
Per me il talento ha a che fare con la parte più profonda di noi, ma non riesce ad esprimersi se non la ascoltiamo e la coltiviamo. Potrei definirlo l’energia dell’anima che ha bisogno del cuore per farsi strada nel mondo.
Freelance digitali il libro
– Dove possiamo incontrarti e qualche anticipazione su nuovi eventuali progetti
Sono un po’ prezzemolino. Sui social presidio Telegram e LinkedIn con grande dedizione, ma anche Twitter dove mi trovate come @espby. Seguono Facebook e Instagram, se volete conoscere la parte più “quotidiana”. Ma il sito è diventato la mia casa e qui racconto di strumenti ed esperienze per crescere e migliorare come freelance.
E’ uscito il mio libro – Freelance digitali, edito da Maggioli Editore e ora lo presento in rete quando vengo ospitata dagli amici.
Prossimo progetto il canale Youtube e la divulgazione del mio metodo FORTE RISATA.
Siamo ancora in attesa di definizione, ma sarò sul palco reale o virtuale di DonnaOn International in autunno.
– A quali bisogni vuoi rispondere con il tuo libro?
Sai Claudia, penso possa essere d’aiuto alle persone che sono insoddisfatte della loro situazione professionale, ai giovani che devono partire in qualche modo, alle donne che sentono di voler seguire con un piano le proprie passioni, alle mamme che sono dovute uscire dal sistema lavoro dopo le gravidanze, agli uomini maturi che vogliono rimettersi in gioco.
Ho letto molti testi su partita Iva e lavoro freelance, ma nessuno offriva una visione complessa e forniva informazioni come un percorso di formazione a cui tutti possono partecipare.
E’ nato così, con una gran voglia di raccontare il dietro le quinte e tutto ciò che serve per partire in modo più consapevole e responsabile.
In questi giorni mi hanno emozionato due messaggi: di un ragazzo ventenne – l’età di mio figlio – che mi ha detto di averlo letto d’un fiato perché ci ha trovato tanti consigli utili e subito applicabili. E di un dipendente che si trova oggi un po’ al bivio lavorativo e ha ricominciato a studiare per ripartire, con il mio libro tra le mani.

A chi è rivolto e perchè leggerlo
-Lo consiglieresti perché
Perché è autentico e generoso. Quest’ultimo aggettivo non è mio, me l’hanno suggerito gli amici e colleghi che l’hanno letto. Però è un aggettivo che sento nei miei valori.
“Ogni sfida è un’opportunità per il freelance: l’imprenditore di sé stesso, in equilibrio tra libertà e reperibilità, in perenne ricerca della migliore organizzazione di sé”, sono le parole che ho scritto per la quarta di copertina. Se le condividete, questo libro, sarà prezioso.

Nessuno stratagemma o trucco, perché non ce ne sono. Solo determinazione, impegno e un metodo che ti dice dove andare e come arrivarci. In questo poi, attraverso il sito guiderò chi vorrà seguirmi e l’idea è di confezionare presto il mio primo corso. Cominceremo da remoto, ma vorrei arrivare in aula.
In ogni caso, vorrei ricevere i feedback dei miei lettori. Il confronto è la vera ricchezza per continuare a crescere.
Sfoglia l’indice in anteprima
Ringrazio Barbara per la sua generosità nel raccontarsi senza filtri e per aver offerto ai lettori di Lavoro con Stile la possibilità di consultare qui l’indice in anteprima del suo Freelance digitali che sarà presto protagonista de La poltrona racconta la rubrica delle recensioni!
– Prima di salutarci ci lasceresti una tua frase mantra…
Per avere qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto – Thomas Jefferson
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