Green pass su annunci di lavoro e curriculum
Il green pass sarà obbligatorio per lavorare dal 15 Ottobre
Questo breve contributo per riflettere insieme su un tema molto attuale che ci riguarda da vicino come professionisti, imprenditori ma anche come comuni cittadini.
Il Decreto legge del 16 settembre non lascia dubbi o appigli dal prossimo 15 Ottobre per fare ingresso sul proprio posto di lavoro sarà obbligatorio essere in possesso del green pass!
E per chi, invece, un lavoro lo sta cercando attivamente cosa cambia?
In questa Worknews ti propongo una breve sintesi su:
– cosa prevede il Dl per i lavoratori pubblici e privati;
– i rischi per chi non è in possesso di green pass;
– la certificazione verde protagonista di annunci di lavoro e cv!
L’argomento si presta bene ad un confronto…se ti va sei il benvenuto nei commenti.
Cosa prevede l’obbligo di green pass sul lavoro
L’obbligatorietà del green pass riguarda in modo trasversale lavoratori del settore pubblico e privato.
I controlli a carico del datore di lavoro dovranno essere all’ingresso e non successivi all’introduzione del dipendente nei locali aziendali.
L’entrata in vigore fissata per il 15 Ottobre è stata, non a caso, determinata dall’esigenza di comunicare agli organismi competenti le modalità prescelte per l’organizzazione delle verifiche.
I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.
Un compito da assegnare preferibilmente ad un soggetto neutro.
Le sanzioni per chi si reca al lavoro senza green pass
Come si applicano le sanzioni per i lavoratori sprovvisti di green pass?
Inserisco per te un breve estratto del comunicato stampa del Consiglio dei Ministri.
Per i dipendenti pubblici:
“Il decreto prevede che il personale che ha l’obbligo del Green Pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della Certificazione Verde; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso. La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.
Per coloro che sono colti senza la Certificazione sul luogo di lavoro è prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza”.
Per i dipendenti del privato:
“Il decreto prevede che il personale ha l’obbligo del Green Pass e, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del Certificato Verde. Non ci sono conseguenze disciplinari e si mantiene il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.
È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro per i lavoratori che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di Green Pass.
Per le aziende con meno di 15 dipendenti, è prevista una disciplina volta a consentire al datore di lavoro a sostituire temporaneamente il lavoratore privo di Certificato Verde“.
Il green pass sugli annunci di lavoro
In vista del 15 Ottobre i datori di lavoro e le società impegnate nella ricerca di personale come si stanno regolando?
A prima vista direi privilegiando la valutazione e l’inserimento di professionisti provvisti di green pass!
Attenzione però all’etica e alle normative.
La verifica del possesso del green pass è un’evidenza di facile riscontro. È sufficiente, infatti, consultare gli annunci sul portale di settore specializzato Indeed.
Sui job posting si leggono chiaramente espressioni del tipo: “in possesso di valido Green Pass”, “OBBLIGATORIO green pass (ciclo vaccinale completo)”, “obbligo green pass”.
Ti basterà inserire tra le parole chiave di ricerca la certificazione verde per trovare tutti gli annunci che ne fanno esplicita menzione.
Se ti stai chiedendo se è cosa lecita, corretta, non è dato a me risponderti.
Posso suggerirti di visionare gli annunci delle società di ricerca e selezione che al contrario delle aziende non ne fanno riferimento sui testi dei loro post.
Perché? A mio avviso perché è un’informazione verificabile più agevolmente al telefono nella relazione a due recruiter-candidato.
Come inserire il green pass sul cv
Adesso rispondo a una domanda che mi avete posto in molti negli ultimi giorni sulla chat diretta: “Posso inserire il possesso del green pass sul curriculum?”
Certo che sì, anche se non sei tenuto a farlo!
Se decidessi di inserirlo ti spiego dove avrebbe senso introdurlo in modo visibile e pertinente.
All’interno del cv, che sia quello in formato europeo o una versione creativa, potrai dichiarare di avere la certificazione verde qui:
- Una prima soluzione: subito in cima dopo i dati anagrafici e di contatto (mail e cellulare). L’impatto visivo sarebbe immediato. Chi legge non avrebbe dubbi e non dovrebbe preoccuparsi di ricercare l’informazione o richiederlo al telefono.
- Una seconda opzione: inserirlo in fondo al curriculum nella sezione delle informazioni integrative o subito dopo la patente di guida (che è un’altra area oggetto di verifica e attenzione).
In cima detto tra noi è sicuramente l’ideale, anche perché se volessi potresti inserire direttamente il QR code originale che identifica la tua certificazione. Altrimenti, e andrebbe comunque bene, scrivere “in possesso del green pass”. Infine potresti apporre tra parantesi la data di scadenza che ad oggi è fissata ai 12 mesi dalla data di rilascio.
A te la scelta!
Se vuoi continuare il confronto sul tema ti aspetto nei commenti.
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