Decreto Liquidità e sostegno alle imprese
Cosa sapere del Decreto Liquidità
In questo articolo ti propongo una sintesi del Decreto Liquidità e delle misure adottate a favore delle imprese italiane.
Non è ancora chiaro in quale fase ci troviamo ma sappiamo quanto sia importante ripartire.
L’obiettivo è quello di fornire una fotografia degli aiuti a favore di PMI, autonomi e professionisti e delle modalità di fruizione.
Prestiti garantiti
Il Decreto Liquidità ha previsto lo stanziamento di 400 miliardi così suddivisi:
- 200 miliardi a garanzia sui prestiti all’impresa;
- 200 miliardi per l’export.
Cifre che vanno a sommarsi ai precedenti 350 miliardi già messi in campo dal Governo con il decreto Cura Italia.
Per quanto riguarda i fondi destinati alle imprese, 30 dei 200 miliardi previsti dal decreto, a garanzia sui prestiti, dovranno essere destinati esclusivamente a garantire i prestiti alle piccole e medie imprese (inclusi autonomi, liberi professionisti a partita IVA).
Gli investimenti sull’export andranno a rinforzare il ruolo della SACE promuove che segue l’imprenditoria italiana all’estero attraverso azioni di supporto, assistenza, fideiussioni, assicurazione e riassicurazione di tutti quei rischi d’Impresa connessi al commercio estero.
Qual è l’elemento di novità?
Con questo decreto lo Stato si farà carico del 90% dei costi assicurativi di SACE liberando così ulteriori 200 miliardi di risorse che la stessa potrà destinare al potenziamento dell’export.
Importi massimi
Per le PMI, autonomi e i professionisti a partita IVA vigerà una garanzia del 100% per importi massimi pari al 30% del fatturato 2019 e/o 2018, fino ad un importo massimo di 25.000 euro.
Per questo prestito non sarà quindi necessaria nessuna valutazione di solvibilità da parte dell’ente erogatore.
Nel caso specifico dell’impresa l’importo massimo del prestito garantito sarà pari al 25% del fatturato dell’anno 2019, così come risulta dal Bilancio d’impresa o dalla dichiarazione fiscale.
In alternativa si può fare riferimento al doppio dei costi d’impresa per il personale come da bilancio 2019 e se l’impresa ha iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2018, ai costi del personale attesi per i primi due anni di impresa come da documentazione ed attestazione a firma del rappresentante legale.
La durata massima del prestito è fissata per tutti in sei anni.
Caratteristiche della garanzia
Per questa tipologia di prestito sarà assicurata la garanzia:
- del 90% per imprese fino a 5000 dipendenti e con fatturato inferiore a 1,5 miliardi;
- dell’80% per imprese con oltre 5000 dipendenti e un fatturato compreso fra 1,5 e 5 miliardi di euro;
- del 70% per imprese con fatturato annuo superiore ai cinque miliardi di euro.
A questa garanzia di Stato, l’impresa avrà la facoltà di affiancare garanzie accessorie di terze parti per arrivare al 100%.
Anche in presenza di garanzia l’ente erogatore dovrà effettuare una valutazione della solvibilità dell’impresa, e ad integrazione della procedura, si ritiene necessaria, una valutazione della situazione d’Impresa pre-crisi covid-19.
La suddetta garanzia avrà un costo sull’importo garantito di:
- PMI, autonomi e professionisti: 25 punti base per il 1° anno, 50 punti per il 2° e 3°, 100 punti base per il 4°, 5° e 6° anno.
- per le altre: 50 punti base il 1°anno, 100 punti 2°/3° anno, 200 punti 4°/5°/6°.
Il costo della garanzia sarà a carico del soggetto richiedente così come il costo specifico del finanziamento richiesto dalla Banca.
Come richiedere i prestiti garantiti
L’impresa, molto semplicemente, chiede alla Banca il prestito, specificando che intende avvalersi della garanzia dello Stato.
L’istituto di credito verifica i criteri di applicabilità ed effettua l’istruttoria crediti ed in caso di esito positivo delibera e inserisce la richiesta di garanzia nel portale della SACE.
Quest’ultima processa la richiesta, riscontra l’esito positivo del finanziamento ed assegna un codice univoco alla pratica emettendo garanzia.
Da qui la Banca procede erogando il finanziamento con la garanzia della SACE contro garantita dallo Stato.
Per le imprese con fatturato superiore a 1,5 miliardi e con più di 5000 dipendenti, la SACE potrà emettere la garanzia dopo approvazione e decreto del MEF.
L’impresa, molto semplicemente, chiede alla Banca il prestito, specificando che intende avvalersi della garanzia dello Stato.
L’istituto di credito verifica i criteri di applicabilità ed effettua l’istruttoria crediti ed in caso di esito positivo delibera e inserisce la richiesta di garanzia nel portale della SACE.
Quest’ultima processa la richiesta, riscontra l’esito positivo del finanziamento ed assegna un codice univoco alla pratica emettendo garanzia.
Da qui la Banca procede erogando il finanziamento con la garanzia della SACE contro garantita dallo Stato.
Per le imprese con fatturato superiore a 1,5 miliardi e con più di 5000 dipendenti, la SACE potrà emettere la garanzia dopo approvazione e decreto del MEF.
Impegni a carico dell’impresa
Il Decreto sembra poter assicurare velocemente e senza condizioni una boccata di ossigeno alle PMI, autonomi e professionisti a partita IVA.
Per le Imprese il percorso sembra più accidentato.
Dal momento che dovranno acquisire garanzie anche da parte di terzi soggetti, superare le valutazioni di solvibilità e l’esame dello stato pre-crisi e per le Imprese con un fatturato annuo superiore a 1,5 miliardi all’anno anche un decreto del MEF.
La procedura prevede che la Banca e/o altro ente erogatore interagisca con SACE su piattaforma digitale mediante procedure ed autorizzazioni ancora in fase di realizzazione.
Ai quali termini si aggiungono i seguenti obblighi etici e professionali:
- niente dividendi e/o riacquisto azioni nel 2020;
- gestire i livelli occupazionali in accordo con i sindacati;
- il finanziamento deve essere utilizzato per coprire i costi del personale e d’impresa localizzati in Italia.
Quanto messo in campo al Governo basterà?
Tutto dipenderà dalla durata e dall’entità della crisi che abbiamo davanti.
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