Curriculum Vitae, Uno, nessuno e centomila.
Trova la formula per presentarti al meglio.
Sul tema del CV si sono spesi tantissimi autori e non tutti “addetti ai lavori”. Mi sono permessa di scomodare, provocatoriamente, lo scrittore e fine conoscitore delle fragilità umane, Luigi Pirandello, perché sull’argomento cv aleggiano numerose polemiche. Serve ancora? Quali contenuti e informazioni inserire? Quale formato prediligere?
Cercherò di dare risposta a queste e altre domande comunemente oggetto delle richieste di supporto da parte di chi è alla ricerca attiva di un lavoro. Ritorneremo, più volte sul tema, all’interno della rubrica “Provati per Voi” dove vi mostrerò come migliore la qualità della presentazione grafica di un cv in chiave creativa e distintiva attraverso l’utilizzo di programmi, app e strumenti digitali.
Il CV serve ancora?
Assolutamente! Sta a te preparare un documento di valore che ti rappresenti e che sia in grado di trasferire all’interlocutore dati, informazioni e contenuti qualitativamente pertinenti, adeguati e graficamente gradevoli. L’utilità dello strumento del CV diventa una nostra responsabilità.
L’introduzione di nuovi canali di recruiting, app e tools digitali deve considerarsi un’opportunità. Oggi siamo di fronte a un processo d’integrazione degli strumenti più tradizionali, ma in un futuro non troppo lontano, è possibile che l’AI (intelligenza artificiale, nelle sue differenti forme) possa sostituire completamente quelle che oggi rappresentano delle certezze consolidate. Ecco perché consiglio di non abbandonare il CV ma di cominciare a valutare le nuove formule che integrano contenuti e informazioni in formati digitali creativi e gradevoli. Uno sguardo al futuro è d’obbligo ma nel presente sono davvero pochissime le aziende che gestiscono processi di selezione con candidati sprovvisti di CV. Gli stessi portali aziendali prima di ultimare la registrazione vi chiedono di procedere allegando una copia del vostro CV. Dunque, serve!
Quali contenuti e informazioni inserire?
La principale utilità del CV, per un candidato e per chi lo legge, è rappresentata dalla possibilità di contenere in 2/3 pagine dati e informazioni professionali. Uno strumento che dovrebbe distinguersi da altri documenti per la forma sintetica d’esposizione, ordine e accuratezza dei dati inseriti, gradevole e immediato nella lettura. Quali informazioni inserire?
- Dati Anagrafici e Contatti Personali;
- Titoli di studio;
- Esperienze professionali;
- Competenze tecniche (lingue straniere, PC, specifiche di settore);
- Soft Skills;
- Interessi e motivazioni personali.
Quali contenuti?
- Aggiornati e pertinenti;
- Modificali in base alla posizione per la quale ti stai candidando;
- Rendilo più accurato descrivendo le tue esperienze e caratteristiche utilizzando quei termini che hai letto sull’annuncio di lavoro.
Prediligi uno stile espositivo sintetico, non eccedere in tecnicismi, valorizza le esperienze formative e professionali potenzialmente di maggiore interesse per l’azienda alla quale ti stai proponendo.
Ricorda di evitare errori di grammatica, ortografia o battitura. Rileggi più volte il CV e affidati a una persona di fiducia per un’ultima revisione.
Quale formato prediligere?
Ancora oggi il più utilizzato è il “CV europeo”. Un formato molto schematico che propone informazioni e contenuti in maniera ordinata e di facile fruizione. Quali potrebbero essere i limiti di questo strumento? Forse una scarsa flessibilità dovuta al fatto che si lavora su di una tabella. Per personalizzarla, nel rispetto delle proporzioni, occorre evitare disallineamenti del testo per non vanificare le caratteristiche di ordine e pulizia. La diffusione del CV europeo ha standardizzato sul piano puramente estetico le candidature, non differenziando di fatto professionisti con caratteristiche e percorsi lavorativi distinti. Continua, comunque, ad essere apprezzato dalle aziende e dai candidati che riescono a realizzarlo anche autonomamente. Se ti va di distinguerti e renderti riconoscibile, fin dal primo step della candidatura, valuta la possibilità di adoperare un CV in uno dei formati che a breve ti descriverò. Soluzioni a costo zero con diversi gradi di difficoltà.
Quale formato prediligere?
Ancora oggi il più utilizzato è il “CV europeo”. Un formato molto schematico che propone informazioni e contenuti in maniera ordinata e di facile fruizione. Quali potrebbero essere i limiti di questo strumento? Forse una scarsa flessibilità dovuta al fatto che si lavora su di una tabella. Per personalizzarla, nel rispetto delle proporzioni, occorre evitare disallineamenti del testo per non vanificare le caratteristiche di ordine e pulizia. La diffusione del CV europeo ha standardizzato sul piano puramente estetico le candidature, non differenziando di fatto professionisti con caratteristiche e percorsi lavorativi distinti. Continua, comunque, ad essere apprezzato dalle aziende e dai candidati che riescono a realizzarlo anche autonomamente. Se ti va di distinguerti e renderti riconoscibile, fin dal primo step della candidatura, valuta la possibilità di adoperare un CV in uno dei formati che a breve ti descriverò. Soluzioni a costo zero con diversi gradi di difficoltà.
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