Condividere la vita privata sui Social
Condividere un cambiamento professionale sui Social in 3 punti
Per Avere un proprio network e alimentarlo con contatti propositivi e potenzialmente estendibili alla dimensione ”offline”, è fondamentale curare le relazioni con azioni quotidiane e piccole attenzioni, volte a valorizzare ogni singola interazione.
Nel caso specifico dei network che si originano online, all’interno dei Social, tale aspetto assume un peso fondamentale perché le connessioni e gli scambi che ne derivano spesso rappresentano le basi di future relazioni professionali, alcune potenzialmente dal taglio cooperativo/commerciale.
Pertanto, la nostra presenza sui Social e la qualità della stessa influisce considerevolmente sulla bontà del network soprattutto in termini di aspettative, rispetto alla nostra modalità di partecipazione e al tipo di contributo che offriamo. I contenuti che condividiamo nel tempo possono far si che all’interno del nostro network si possa diventare un punto di riferimento in relazione, ad esempio, ad un tema o ad un filone di ricerca: quanto più saremo coerenti e costanti nel pubblicare articoli e/o contributi pertinenti più sarà facile che si venga riconosciuti quale valore aggiunto.
Ipotizziamo di essere riusciti nell’intento di costruire un network solido, attivo nella condivisione e vivace nelle interazioni, pronto ad esporsi facendo sentire la propria voce…coerente, a tratti di nicchia…che ci riconosce e ci apprezza; a questo punto immaginate invece lo scenario in cui per una ragione qualsiasi, quale una promozione o un trasferimento o un cambiamento professionale, talvolta anche significativo, di colpo siamo chiamati a rivedere il campo d’azione ovvero più semplicemente diventa necessario occuparci di altro e di conseguenza cominciamo a maturare nuovi interessi…
Come la mettiamo con il nostro network?
Come comunicare e condividere un cambiamento del genere ad esempio con i propri contatti su Linkedin?
1. Come comunicare alla propria rete di contatti un cambiamento professionale importante?
Nel mio caso specifico, rimanendo inizialmente nella stessa azienda, ho potuto garantire ai miei contatti una significativa continuità (contatto mail invariato, comunicazioni snelle all’interno del gruppo con i colleghi).
Nel momento in cui ho cambiato azienda, naturalmente la dimensione “Social” e il suo relativo aggiornamento, ha ufficializzato il cambiamento e facilitato, per certi aspetti, la condivisione delle mie scelte professionali e la rinnovata motivazione nel cimentarmi in nuovi progetti.
Agli addii, che non amo molto, preferisco nettamente gli arrivederci sia con i contatti e le “belle relazioni” offline con cui ho condiviso in maniera più dettagliata aneddoti vari e descritto le sensazioni della mia nuova motivazione che del resto online.
2. Quando comunicare il nostro cambiamento?
In merito al quando, per me la risposta è…. naturalmente quando ci si sente pronti!
Quando si vive un cambiamento professionale significativo che può coinvolgere anche il proprio assetto personale, bisogna fare i conti con un percorso di elaborazione di emozioni molto complicato anzi complesso: ci sono in campo emozioni, dinamiche professionali/personali e reti che cominciano ad intrecciarsi.
Ecco perché è possibile che coesistano emozioni, anche tra loro molto contrastanti, legate ad un passato ancora recente ma anche ad obiettivi e aspettative su cui intendiamo investire per il nostro futuro.
Arriva un momento in cui però diventa inevitabile ufficializzare il nostro cambiamento.
Questo passo lo dobbiamo al nostro network, alle aziende coinvolte e, soprattutto, a noi stessi perché è importante per la nostra identità professionale con l’obbligo e l’onestà intellettuale di ripartire da dove ci siamo fermati, con motivazione e orgogliosi della propria scelta.
Premesso che ritengo sempre valida l’opzione di aggiornare il profilo quando ci si sente pronti, seppur in un tempo rispettoso e ragionevole, volevo segnalarvi sul tema specifico del “quando” un contributo di Arduino Mancini, che accompagna i contenuti con una breve e incisiva vignetta, per tutti coloro che si ritengono “visivi” e/o “amanti della sintesi”: (http://www.tibicon.net/2018/02/perche-non-dire-subito-che-hai-cambiato-lavoro.html).
I protagonisti sono proprio un HR Manager e un neoassunto…il tema di confronto è l’aggiornamento del profilo Linkedin e 3 obiezioni che lasciano il segno e fanno riflettere.
3. Come rimanere fedeli al proprio network?
Gli interessi e le passioni maturate negli ultimi anni, per quanto mi riguarda, sono parte di me così come le relazioni della dimensione offline; ecco perché ritengo di poter continuare a condividere contenuti sui temi e le opportunità per cui nel tempo ho creato delle aspettative.
Quali potrebbero essere gli elementi di cambiamento?
Sicuramente, in prima battuta, i progetti, le iniziative connesse al nuovo ruolo e le opportunità professionali condivisibili che saranno legate al contesto di riferimento ma non mancheranno spunti riguardanti tutto il territorio nazionale.
Ma rimanere fedeli al proprio network non fa riferimento solo alle aspettative sul nostro contributo, in termini di contenuti: rientra in tale accortezza anche semplicemente ascoltare e dare un feedback a chi ci chiede delle informazioni, a chi propone un confronto su possibili collaborazioni o consigli di carriera.
Malgrado, talvolta, i tempi di risposta non siano del tutto immediati, ci tengo a dare un feedback a chi ha riposto fiducia in me chiedendo un mio contributo sia sui Social sia nelle relazioni di tutti giorni con gli interlocutori che incontro sul lavoro.
I miei ingredienti per rimanere fedele al proprio network ?
Sono pertanto l’autenticità e la coerenza: nel primo caso, essere autentici significa essere se stessi in ogni situazione, evitando di costruire un personaggio vuoto senza corrispondenza alla realtà; mentre, per quanto riguarda l’essere coerenti, questo ci permetterà di costruire relazioni solide nel tempo e raggiungere gli obiettivi che ci poniamo, dentro e fuori la Rete!
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