Come parlare di retribuzione ad un colloquio di lavoro
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Quanto conta la consapevolezza delle proprie capacità e del valore del nostro operato nel confronto con l’Altro?
Direi tanto!
La percezione che hai di te e delle tue potenzialità influenza significativamente l’equilibrio delle relazioni.
Un peso che non riguarda solo il presente.
Questo si può verificare nella vita personale quanto in quella professionale.
Che tu sia un libero professionista o un lavoratore dipendente è importante che tu abbia un’idea del tuo valore anche sul piano economico.
Sapresti quantificare in denaro una tua ora di lavoro?
Non ti sto chiedendo un risultato matematico mi basta anche in questa prima fase un “conto carta matita” per cominciare a riflettere sul tema.
Un peso che non riguarda solo il presente.
Questo si può verificare nella vita personale quanto in quella professionale.
Che tu sia un libero professionista o un lavoratore dipendente è importante che tu abbia un’idea del tuo valore anche sul piano economico.
Sapresti quantificare in denaro una tua ora di lavoro?
Non ti sto chiedendo un risultato matematico mi basta anche in questa prima fase un “conto carta matita” per cominciare a riflettere sul tema.
La ricerca di un lavoro, di nuove collaborazioni o di clienti spesso ci fa perdere di vista l’aspetto economico.
Le domande poste frequentemente dalle persone che incontro e più ricercate sul web sono proprio: “quanto potrei chiedere per il mio operato o servizio”, “quando parlare degli aspetti retributivi durante un colloquio?”.
La mia risposta è sempre la stessa: occorre attendere che l’argomento sia introdotto dal nostro interlocutore
Generalmente il terreno è fertile per alcune domande proprio nel momento in cui si ricevono richieste di dettaglio rispetto all’attuale o precedente situazione di inquadramento o su lavori simili.
Ecco è questo il momento di osare in modo garbato.
Attenzione!
Generalmente il terreno è fertile per alcune domande proprio nel momento in cui si ricevono richieste di dettaglio rispetto all’attuale o precedente situazione di inquadramento o su lavori simili.
Ecco è questo il momento di osare in modo garbato.
Attenzione!
Potresti anche ricevere, però, la domanda aperta sulle tue aspettative o la richiesta di un preventivo nel caso tu fossi un libero professionista.
È qui che la consapevolezza fa la differenza
Ti starai chiedendo come affrontare la situazione in cui non si arriva a un accordo soddisfacente.
Dal mio punto di vista se il lavoro in ballo ti interessa è il caso di portare avanti una negoziazione.
Ovvio che devono esserci i margini.
Ti starai chiedendo come affrontare la situazione in cui non si arriva a un accordo soddisfacente.
Dal mio punto di vista se il lavoro in ballo ti interessa è il caso di portare avanti una negoziazione.
Ovvio che devono esserci i margini.
I miei punti fermi
L’accordo deve soddisfare entrambe le parti
Ti devi sentire apprezzato
L’offerta è in linea con il mercato di riferimento
A conti fatti riesci a coprire le spese e a ricavare, oltre alle soddisfazioni, qualche soldino
Cosa farà la differenza nella trattativa?
La consapevolezza nelle tue risorse personali e la capacità di far passare all’interlocutore il messaggio che sai quanto vali e cosa puoi dargli.
Sii autentico ma impegnati a mostrare la tua versione migliore.
Smettila di dare per scontate le competenze, le idee e le soluzioni che potresti mettere a disposizione.
Ricordati che sono il frutto del tuo personalissimo percorso professionale.
Il background si paga!
Se ancora non sei convinto, ritorna sul tema dell’autostima.
Proponiti in modo umile ma consapevole, questo aiuterà l’altro a comprendere il valore distintivo della tua offerta.
Il background si paga!
Se ancora non sei convinto, ritorna sul tema dell’autostima.
Proponiti in modo umile ma consapevole, questo aiuterà l’altro a comprendere il valore distintivo della tua offerta.
Ho pensato per te a due linee guida che spero potranno esserti utili per gestire in modo adeguato questo momento interlocutorio.
Il mio problema non è riconoscere ed essere consapevole delle mie potenzialità. Sono gli altri che non le colgono e i licenziano dopo due giorni che sono al lavoro senza neanche darmi modo di stringere rapporti. Oppure mi fanno un contratto di tre mesi e ugualmente dopo due giorni mi dicono che si sono resi conto che non servono e mi fanno terminare la giornata con tanti saluti. Vabbè, qualcosa cambierà!
Ciao Luigi così come si è detto in altra sede è corretto mettersi in discussione, provare nuove strategie ampliando il raggio d’azione. Continua con motivazione e umiltà come sai fare. Non perdere la tua positività.