Come funziona una sessione di coaching con LinkedIn
Linkedin ha offerto delle sessioni di coaching per usare al meglio la piattaforma
Lo scopo di queste sessioni one-to-one era far capire agli utenti che usano attivamente LinkedIn per cercare lavoro come funzionano gli strumenti di recruiting per le aziende.
La teoria del buon uso di LinkedIn la conosciamo tutti, ma la pratica è un’altra cosa.
In questo contributo della rubrica, Provati per te, scopri finalità e organizzazione di un’iniziativa davvero utilissima!
Come utilizzare al meglio Linkedin se cerchi lavoro
Quello che ho capito appena la mia coach ha iniziato a spiegarmi come usare LinkedIn per farmi trovare dai recruiter è stata che l’ottica da cui dovevo partire era: “Che parole userebbero quelli che cercano un profilo come il mio?” e inserirle, anche più volte, sia nella parte Informazioni sia nella parte relativa all’Esperienza, nel rispetto di un italiano il più naturale possibile.
Compreso ciò, abbiamo analizzato la sezione Informazioni: va bene riassumere chi siamo e cosa abbiamo fatto, ma nel mio caso dovevo orientarla meno verso cosa ero stata e più verso cosa cercavo nel mio futuro: voglio rimanere nello stesso ambito o voglio cambiare? Cerco la stessa posizione che ricoprivo oppure no? Dove mi vedo tra 5 anni?
La coach mi ha consigliato poi di mettere in risalto anche la parte relativa al Volontariato, perché i valori di una persona sono sempre più in primo piano e possono rappresentare un plus da non sottovalutare quando un’azienda si trova a dover scegliere tra noi e qualcun altro.
Ottimizzato il profilo per renderlo accattivante, siamo passate alla parte quotidiana dell’uso di LinkedIn, il cosiddetto networking, che richiede precisione e soprattutto costanza:
- il primo step è cominciare a seguire le aziende a cui potremmo essere interessati e attivare i job alert, perché durante la selezione le aziende hanno a disposizione un filtro apposito per individuare chi li ha attivati e ha quindi dimostrato interesse in maniera proattiva;
- il secondo è commentare i post delle aziende seguite, perché in fase di recruiting l’algoritmo di LinkedIn dà maggior risalto ai profili che hanno uno storico di interazioni con i post dell’azienda;
- il terzo step è pubblicare sul proprio profilo con regolarità, per esempio scrivendo post per dimostrarsi attivi, condividendo i webinar a cui si partecipa, i corsi che si fanno, gli articoli che meglio esprimono i nostri valori. È importante anche, se ci sono dei professionisti, taggarli così che loro li possano commentare e/o condividere, aumentando le visualizzazioni del nostro post.
Per quanto riguarda la rete di contatti, la mia era sostanzialmente divisa in due, perché la mia esperienza lavorativa si discosta molto dal campo in cui mi sono laureata, per questo tra i miei 500+ collegamenti c’erano quelli che avevo inserito all’inizio, subito dopo la laurea quando mi ero creata il profilo e avevo fatto quello che fanno tutti, ossia cominciare a cliccare sul tasto Collegati ad amici, parenti e chiunque facesse il lavoro che sognavo, incurante che fossero attivi o meno, e quelli recenti, che sono soprattutto ex clienti diretti o dipendenti/manager di aziende con cui avevo collaborato.
Consapevole di questa discrepanza, ho chiesto se fosse il caso di fare pulizia per creare un profilo più mirato e la risposta è stata un netto sì, perché così facendo si possono ottimizzare le interazioni del profilo.
Bisogna sempre aver presente, infatti, che LinkedIn è pur sempre un social network e come tale mira a creare relazioni.
Una volta fatto questo, la mia coach mi ha consigliato di cominciare a usare lo strumento Chiedi una referenza per domandare a ex colleghi o ex clienti di descrivere com’è stato lavorare con me; al contempo, per stimolare questo tipo di interazioni, mi ha suggerito di cominciare a valutare le Competenze e conferme sui profili altrui, per invogliarli a fare altrettanto sul mio.
Cosa ho imparato dalla sessione di coaching di Linkedin
È stato un colloquio molto interessante e istruttivo, ben mirato e focalizzato sul mio profilo e non tanto su nozioni generali su come si usa LinkedIn, che a volte lasciano un po’ il tempo che trovano.
Poter entrare negli strumenti a disposizione dei recruiter, vedere che parametri usano, che filtri hanno a disposizione, come impostano la ricerca manuale, ha messo tutto sotto una luce diversa.
Come primo step ho eliminato dai miei collegamenti quei contatti che non aggiungevano valore al mio profilo e l’ho ottimizzato per la ricerca inserendo le parole chiave relative al mio ambito di lavoro.
A quel punto ho iniziato a fare networking: seguo profili interessanti di utenti e aziende, creo i job alert, valuto le competenze altrui, chiedo referenze, interagisco, rispondo ai sondaggi, pubblico gli aggiornamenti dei corsi che seguo e le certificazioni finali, i libri che leggo che hanno attinenza con il mio percorso professionale.
E i risultati si vedono, perché le statistiche personali di LinkedIn non mentono.
Come contattare Stefania Diafani
Spero che la mia esperienza ti possa essere d’aiuto.
Ti lascio con alcune note su di me e con l’invito a cercarmi su LinkedIn per entrare in contatto se ti va!
Di cosa mi occupo?!
Sono un Account Manager capace di coltivare la relazione sia nella fase di sviluppo iniziale sia nella gestione e fidelizzazione della clientela.
Negli ultimi anni ho colto un’opportunità e mi sono reinventata come Project Manager dell’unità di produzione nel campo dei servizi finanziari e delle informazioni commerciali, curando in toto la gestione del flusso di lavoro: contrattazioni con i fornitori, richieste dei clienti, gestione del team di lavoro, assistenza post vendita.
In questo periodo mi sto dedicando alla mia formazione personale e professionale, per rendere tangibili le competenze che negli anni ho imparato sul campo.
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